La tecnologia a 64bit su CPU destinate al mercato consumer esiste dal settembre 2003, data in cui AMD trasportò l’architettura Hammer sul popolarissimo processore Athlon 64, emblema della riscossa dell’azienda di Sunnyvale.
Da allora sono passati circa 5 anni e mezzo, la quasi totalità delle CPU ormai da tempo consegnate contiene le estensioni a 64 bit, ma la grande maggioranza degli OS in circolazione è ancora a 32 bit.
Prima del debutto di Vista nel 2007, la versione a 64 bit di Windows XP ha occupato una nicchia esigua, relegato all’incompatibilità con la stragrande maggioranza del software in circolazione, e dunque consegnato al fallimento.
Con Vista la diffusione dei 64 bit è cresciuta, ancora tuttavia frenata dai tempi di reazione del colossale ecosistema software che gira intorno a Windows, con particolare riferimento ai problemi che ruotano attorno ai driver.
D’altronde negli ultimi anni, complice la fame di memoria di Vista, ma anche un forte calo dei prezzi della RAM e l’esplosione in ambito consumer di applicazioni molto pesanti come la virtualizzazione, è divenuto frequentissimo e spesso indispensabile l’uso di quantitativi di memoria superiori a 2GB, che richiederebbero un OS a 64 bit per una gestione ottimale.
Siamo dunque al limite dei 32 bit: il punto in cui qualunque sistema non di primissimo prezzo, è equipaggiato con quantitativi di memoria pari a 4GB. Cosa succederà con Seven?
Qualche giorno fa Microsoft ha dichiarato che Vista x64 sta crescendo molto più rapidamente della versione a 32 bit. Nello stesso contesto, il Director del Windows Client Communications Team Chris Flores, ha annunciato che dunque Windows 7 sarà installato nella maggior parte dei casi in versione 64 bit.
I dati di crescita di Vista x64 e l’ottimismo di Flores, non ci danno tuttavia un’informazione completa e tutti gli elementi necessari per stabilire la plausibilità di questo scenario.
Secondo un’analisi di Hitslink datata dicembre 2008, Windows XP 32 bit occupa oltre il 65% del mercato OS mentre Vista è fermo al 21,12%. Pur assumendo – data la non chiarissima reportistica relativa alle versione 64 bit di Vista – che la metà di quel 21% di Vista appartenga alla versione x64, abbiamo, fatta 100 la quota totale degli OS Windows, un 87,8% del mercato Windows è saldamente ancorato a OS, applicazioni, drivers a 32 bit.
Fatto questo spannometrico conto della serva, supponendo che 7 rispetti le date annunciate, quali sono le possibilità che la migrazione ai 64 bit avvenga nei tempi previsti da Flores? Nel dettaglio, se l’87,8% del mercato Windows ruota ancora attorno ai 32 bit, è plausibile pensare che entro un anno scarso – pur considerando la retrocompatibilità fornita dal subsystem WOW64 – drivers e software in generale siano pronti al salto?