Ammettetelo, stavate già sbavando sui 10 milioni di dollari di montepremi per gli sviluppatori di applicazioni per Android, la nuova piattaforma per telefoni cellulari di Google. Alcuni di voi erano ancora in fase ideativa, alcuni hanno già scritto le prime righe di codice, perché magari hanno già dimestichezza con la programmazione per cellulari.
Ma poi arriva Appunti Digitali e vi risbatte il sogno di ricchezza nel cassetto: La FAQ sulle pagine di supporto di Android è chiara:
The Android Developer Challenge is open to individuals, teams of individuals, and business entities. While we seek to make the Challenge open worldwide, we cannot open the Challenge to residents of Cuba, Iran, Syria, North Korea, Sudan, and Myanmar (Burma) because of U.S. laws. In addition, the Challenge is not open to residents of Italy or Quebec because of local restrictions
Quali siano queste restrizioni è facile da reperire in rete:
- niente premi in denaro
- alla premiazione deve essere presente un notaio o il responsabile per la tutela del consumatore della locale camera di commercio
- i premi non riscossi devono essere devoluti a organizzazioni non di lucro, già indicate nel regolamento
- bisogna chiedere l’autorizzazione al Ministero dell’economia
- Google dovrebbe versare a garanzia 10milioni di dollari nelle tasche dello Stato italiano, sebbene sia altamente improbabile che i premi siano tutti assegnati nel belpaese
Con questa simpatica legislazione in vigore mi pare veramente il minimo che a Mountain View abbiano tirato una riga sull’Italia, anche se fa sempre un certo effetto vederla in lista insieme a certi paesi le cui antipatie con gli Stati Uniti sono più o meno note. Le speranze che questa situazione cambi sono ovviamente pressoché nulle, e a confermarlo è Dan Morril in questo thread su Google Gruppi – Android Developers (a chi sospetta che l’email mostrata potrebbe essere fittizia e non garantisce che Dan lavori veramente in Google rispondo che il thread ci è stato segnalato da Google stessa su nostra domanda precisa).
I programmatori italiani sentitamente ringraziano i legislatori tutti e ripongono le tastiere e i sogni di gloria nel cassetto, e lo Stato con molta miopia perde la possibilità di tassare un buon introito in quello che una volta tanto potrebbe essere un ottimo paretiano. Tanto, si sa, quel che paghiamo noi tutti di tasse basta sempre e anzi avanza…