YouTube, il celebre servizio per la condivisione di video in streaming, continua ad essere una fonte inesauribile di controversie. L’ultimo capitolo riguarda la rimozione di un video pubblicato su uno dei blog di Wired, che mostra come installare il Mac OS X su un netbook MSI. Il video era finito su YouTube, ripubblicato nel portalone da un lettore di Wired, ma è stato poi prontamente eliminato per violazione di copyright, ma non dietro richiesta di Wired, come sarebbe più logico aspettarsi, ma di Apple!
Si sa che la Apple è gelosa delle sue esclusive e dei suoi segreti industriali e non ci pensa mai due volte a iniziare offensive legali contro chi le pesta i piedi. Se poi si parla del gioiello di famiglia, ovvero il Mac OS X, gli avvocati della Mela danno fondo a tutte le loro risorse. La questione poi si presente nel momento in cui la piccola Psystar, non solo non si dimostra intimorita da Apple, ma ha iniziato l’offensiva controdenunciando la Mela per concorrenza sleale. Chiaro che il tema è più che delicato.
Al momento in cui scrivo non riesco più a trovare il video incriminato da nessuna parte: Wired mantiene il post con tutte le istruzioni con tanto di torrent che porta ad una versione del Mac OS X appositamente modificato ma il video è stato eliminato. L’autore del post poi ha fatto sapere con una twittata, che Wired è stata denunciata da Apple per il video.
Se cerchiamo il video su youtube troveremo la classica dicitura “This video is no longer available”, con l’interessante motivazione secondo cui sarebbero stati violati diritti d’autore appartenenti ad Apple.
Al momento non riesco a trovare il video da nessuna parte, ma mi piacerebbe visionarlo per capire in che modo un video tutorial con la videocamera puntata sul display di un netbook possa violare i copyright di Apple. Certo che i suoni e i wallpaper in dotazione con il sistema operativo saranno sicuramente coperti dal diritto d’autore…
Giusto o meno che Apple si tenga per sé il Mac OS X (non voglio entrare nel merito ora) e forse non è nemmeno moralmente lecito che venga pubblicato un video potenzialmente lesivo per gli affari di un’azienda, specialmente se l’argomento in questione è al centro di polemiche irrisolte, ma bisogna prendere atto che siamo di fronte all’ennesimo esempio in cui le leggi sul diritto d’autore invece di adempiere il compito per cui sono state approvate, ovvero proteggere gli autori di un opera dalla contraffazione e dal furto di opere, vengono usate come arma impropria per ottenere la censura di documenti non graditi.
La questione è già stata affrontata in questo blog e si dimostra sempre più d’attualità. Per un approfondimento vi invito alla lettura del post “Copyright come strumento di potere nell’era digitale – parte 2: i limiti della rete“.
via | melablog