Dai videogiochi ai blog ed a YouTube. È un continuo attacco alle nuove tecnologie quello dei media, che attribuiscono la colpa degli ultimi avvenimenti di cronaca, sempre di più alle mode tecnologiche. E l’argomento sembra che in questi giorni sia tornato ancora una volta alla ribalta, non solo in relazione al delitto di Perugia, in cui, si ricorda, a perdere la vita è stata la giovane Meredith, studentessa inglese, in Italia per il progetto di scambio culturale Erasmus, ma anche in relazione alla strage in una scuola finlandese.
Soprattutto in relazione a quest’ultimo caso, pare che l’autore della strage abbia preannunciato il massacro in un video su YouTube, ma i blog? proprio come quello su cui sto scrivendo, sarebbero la causa?
Eppure una folta schiera di tradizionalisti, tra i quali anche Gabriele Romagnoli, noto giornalista e scrittore, che, in un recente articolo de “La Repubblica” ha definito i blogger “solitari ed esibizionisti”, non ha risparmiato duri colpi per quello che ormai è un fenomeno diffusissimo. Non mi trovo nemmeno del tutto d’accordo con Luca Conti di Pandemia.info però, che in una risposta al noto giornalista gli fa notare che esistono blog socialmente utili, mero strumento di informazione come televisione e giornali stessi.
È infatti innegabile che, come ritiene Gabriele Romagnoli, esistono anche blog che possono essere considerati alla stregua di diari, i cosiddetti “personal blog”, ma non vedo il motivo per cui si debbano criticare ora che sono divenuti digitali e non già precedentemente. Chi non ha mai avuto un diario segreto? anche i nostri genitori ne hanno avuto uno e probabilmente si potrebbe andare indietro anche di diverse generazioni. La differenza tra la moderna versione del diario e quella tradizionale, d’altra parte, può rappresentare solo risvolti positivi. Infatti come dice lo stesso Romagnoli, il diario tradizionale era segreto, rappresentava solitudine, ora invece chiunque può leggerlo, commentarlo, dare il proprio punto di vista. Si tratta di scambi di emozioni, molti riescono a raccontare i propri problemi solo attraverso le pagine del proprio blog e solo in questo modo è possibile risolverli, i problemi. Prima per far conoscere le proprie emozioni si scrivevano frasi sui muri, si dipingevano murales, ora le stesse cose le si scrivono anche sui blog, che il fenomeno dia poi vita a vicende negative, come nei casi che hanno sollevato la questione, è purtroppo inevitabile, ma spesso aiutano anche a risolverli i casi, come ancora una volta ammette lo stesso Romagnoli.
Più volte mi sono trovato a definire quella che stiamo vivendo “l’era della facile informazione“: un tempo per capire qualcosa dovevi trovare qualcuno che se ne intendeva e chiedere a lui consiglio, ora c’è internet: hai ascoltato una nuova canzone ma non sai il titolo? lo trovi su internet; hai visto il nuovo video delle Spice Girls? lo trovi su YouTube; la ricetta segreta della nonna ? la trovi su google; hai conosciuto una ragazza interessante? la trovi su myspace. È semplice accendere il PC e cercare informazioni, lo può fare chiunque, ed in questo mondo che pecca di presunzione si finisce spesso con “l’ubriacarsi” di notizie e col diventare pigri: è possibile sapere tutto (o quasi), non so solo se non voglio.
Il mondo è senza dubbio cambiato, non dobbiamo lamentarci se in questo nuovo mondo continua ad esserci delinquenza, forse di certi avvenimenti è anche più facile venirne a conoscenza… ora.