Come dismettere il nostro HW senza temere per la privacy

Il presidente PizzettiIl Garante della Privacy ha recentemente reso obbligatoria la pratica di cancellazione dei dati sensibili dal proprio HW dismesso, in particolare gli HD dei nostri PC (desktop o portatili che siano), fornendoci anche una mini-guida, reperibile sul sito ufficiale www.garanteprivacy.it, su come cancellare in maniera definitiva i propri dati sensibili da tali periferiche di memorizzazione.

Chi sarà soggetto a questa norma non sono solo le aziende, che sinceramente credo dovrebbero già fare un minimo di “prevenzione” in tal senso, ma anche i privati cittadini, che si vedono ora più che mai costretti a pensare a come impedire a chiunque di accedere alle nostre foto della vacanza  del 2003 che erano sul nostro vecchio PC e che abbiamo buttato nel cassonetto dei rifiuti.

Ovviamente vale lo stesso discorso per qualsiasi periferica di memorizzazione, come le chiavette USB, i CD, i DVD, e quant’altro. E’ il Garante stesso ad indicarci di usare in primis strumenti di criptazione e password di sicurezza per salvaguardare, durante l’utilizzo del nostro amato strumento tecnologico (anche i telefonini sono compresi nella lista, per via delle loro schede di memorizzazione), quei dati che non vogliamo vengano diffusi a nostra insaputa.

Lo scopo di tale iniziativa da parte del garante è quello di evitare che sempre più persone malintenzionate riescano, impossessandosi di vecchi PC o hard disk, vecchi cellulari o persino chiavette USB, ad impossessarsi di dati privati e quindi  di rubare identità altrui, per chissà quale scopo. Effettivamente il rischio è elevato, e decisamente attuale, visto che persino il Dipartimento della Difesa degli USA ha recentemente proibito l’uso di chiavi USB ai propri dipendenti (adducendo come scusa piuttosto goffa il rischio di infettare i PC governativi con virus e malware).

Il rischio è enorme, ed il mio consiglio personale è quello di o distruggere fisicamente i supporti: le varie chiavette USB quando queste non funzionano più andrebbero rese inutilizzabili (c’è sempre il rischio che qualcuno riesca a farle funzionare, con un po’ di pazienza e di conoscenza di elettronica), magari smontandole e spezzando in due il chip della ram interna.

L’HD dovrebbe subire la stessa sorte, o almeno dovrebbe venir smagnetizzato con strumentazione adatta. Le schede di memorizzazione di fotocamere digitali, di cellulari, e persino dei nostri lettori MP3 dovrebbero venir tagliate, così da impedirne fisicamente l’inserimento nel lettore del malintenzionato.

La prevenzione poi può fare molto: esistono diversi software di criptazione e creazione di password random, scaricabili gratuitamente da internet. Il loro utilizzo è abbastanza semplice, ma sono estremamente efficaci. Oltre a fare tutto ciò, il sottoscritto cerca di non lasciare mai incustodito il proprio cellulare, dotato di fotocamera, e non butta mai gli HD rotti. Li tiene tutti dentro un cassetto, chiuso a chiave. Non si sa mai.

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