Recentemente Psystar è tornata sotto i riflettori, dopo che Apple ha ufficialmente affermato in aula che dietro la società che vende cloni del Mac si celerebbe una società “molto affluente“.
Come noto qualche mese fa Psystar ha prodotto e commercializzato computer venduti con Mac OS X precaricato, violando palesemente i termini di utilizzo della licenza Apple, nonostante tutte le licenze fossero state acquistate regolarmente per ogni macchina.
Secondo la licenza Apple, infatti, Mac OS X può essere installato esclusivamente su macchine Apple. Aprire a qualsiasi costruttore il mercato OS X significherebbe da un lato perdere un’enorme fetta di profitti che proviene dall’hardware, dall’altro aprirsi ad una molteplicità di problemi legati alla compatibilità.
Ciò che stupì non fu certo il tentativo di Psystar di clonare i Mac, quanto il fatto che nonostante Apple li avesse citati in giudizio, questi non hanno mai accennato a ridurre i ritmi di produzione, continuando tutt’ora a vendere queste macchine.
Il sospetto sorto a molti [in agosto già se ne parlava su AD – ndr], ed anche ad Apple, è che Psystar sia solo un fantoccio, mosso a dovere da una grossa e potente società che ha i mezzi economici per mantenere in piedi questo costoso teatrino, allo scopo di forzare Apple a rendere liberamente installabile Mac OS X su qualsiasi hardware.
Personalmente ritengo che sia troppo presto per parlare di complotto, dato che al di là di ragionevoli dubbi e sospetti, non vi sono ancora nè forti indizi nè tantomeno prove che portino in quella direzione. Quel che è certo è che se ad Apple venisse vietato di limitare l’utilizzo di Mac OS, per i concorrenti si aprirebbero moltissime opportunità.