Internet politica e youtube. Come sesso bugie e videotape?

montecitorioDa Obama alla Gelmini, passando per Di Pietro, sempre più politici cedono al fascino del web. Pochi giorni fa il Ministro della Istruzione Mariastella Gelmini, ha inaugurato il proprio canale su Youtube per comunicare in maniera diretta con gli studenti e non solo.

Non è la prima esponente politica italiana a scegliere questo strumento, ma certamente una dei pochi Ministri, se non l’unica, componente del Governo. Il che conferisce un ulteriore veste di istituzionalità al fenomeno.

E’ il segno di una crescente curiosità della sfera politica verso il nuovo canale di comunicazione digitale, frutto anche dell’esplosione di Facebook in Italia, che nel giro di pochi mesi è balzato da due a cinque milioni di utenti, rendendo evidente come esista un pubblico, soprattutto tra i giovani a cui la Gelmini vuole certamente rivolgersi, che può essere intercettato grazie ad Internet.

Facebook, ma non solo, va considerato anche il fattore Obama. Il successo di quello che all’inizio delle primarie era poco più che un outsider, e che invece ha battuto la più accreditata Hillary prima, ed il rivale Repubblicano poi, anche grazie anche ad un intelligente uso di Internet, sin dalle prime fasi di raccolta dei fondi, non poteva passare inosservato nelle Camere del Parlamento.

Se ne è discusso anche in una recente conferenza, organizzata dall’Onorevole Palmieri, uno dei più attivi su Facebook con il supporto di Codice Internet , dal titolo: “Obama 1 mese dopo: la vittoria di Internet? Come Obama ha usato il web per vincere le elezioni.”

Tra i dati emersi, e portati proprio dall’Onorevole, sul rapporto tra Internet e politica, sappiamo che su 630 deputati, 231 hanno un proprio sito personale, e 133 hanno un profilo su Facebook.

Ancora troppo poco, soprattutto se teniamo presente che una parte di quei siti personali sono lì puramente pro forma, e che non sappiamo quanto siano vivi ed animati quei profili sul Social Network. Non abbastanza, evidentemente, per evitare alcune proposte di legge al limite sulla materia, al limite raccapricciante.

In proposito, durante la conferenza è stata forte e sentita l’affermazione di David Orban, uno dei relatori, rivolto ai politici in sala: “Se non conoscete lo strumento, non siete abilitati a legiferare”.

Il mormorio e la levata di scudi successiva a questa affermazione dimostra come David abbia ancora una volta colto nel segno. E la risposta affidata ad una metafora sportiva non è affatto soddisfacente; è stato infatti proposto l’esempio di Mourinho, che pur non essendo un calciatore è diventato un grande allenatore.

Facile smontare questa tesi: primo, Mourinho ha studiato per diventare allenatore. Secondo, sarebbe pensabile che le leggi che regolano l’economia o la Sanità, venissero fatte da persone completamente digiune dell’una o dell’altra materia? Ci auguriamo tutti che questo non avvenga.

Non viene chiesto ai politici di conoscere l’html o di saper realizzare siti Internet; ci si aspetta però, che se non sono profondi conoscitori dello strumento in quanto mezzo di comunicazione, perlomeno si facciano consigliare da persone comptenti, prima di prendere decisioni avventate o peggio, sconsiderate.

[photo credit: Ramella]

Markingegno

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