In questi giorni Google sta monopolizzando le scene con una serie di annunci molto importanti che riguardano due ambiti della comunicazione diversi, ma che hanno in comune la volontà di favorire l’interoperabilità tra servizi e prodotti, oggi tocca alla telefonia.
Lo hanno chiamato in ogni modo, tra cui Gphone, Google Phone, Googlefonino ecc. ma finalmente oggi possiamo dare un nome all’ingresso di Google nel mondo mobile: si chiama Android, e non è un telefono ma molto di più.
Stiamo parlando di un sistema operativo per smartphone, basato su linux e distribuito con licenza open source Apache, corredato con gli applicativi più comuni.
Android fa parte di un progetto ampio portato avanti dalla Open Handset Alliance, a cui partecipano oltre a Google, operatori telefonici (tra cui anche Telecom Italia), produttori di cellulari, processori, software e servizi (per fare qualche nome: Intel, nVIDIA, eBay, Motorola, LG, Samsung).
L’obiettivo è di rivoluzionare il mercato del segmento mobile, creando degli standard hardware e software per tutti i produttori, semplificando notevolmente lo sviluppo di applicazioni per i dispositivi mobili, favorendo inoltre l’interoperabilità tra dispositivi di vario tipo, marca e modello; il tutto con costi più bassi per i produttori e (si spera) per i consumatori.
La struttnza, permetterà un più facile ingresso a nuove realtà, aumentando la competitività e il numero di servizi disponibili. Si cerca insomma di impedire che il mondo giovane e in crescita degli smartphone venga schiacciato e bloccato nella sua evoluzione da giganti del settore e monopoli. Un progetto molto importante nelle intenzioni quindi, visto che in tutta probabilità nel futuro sia che si chiameranno smart phone o in qualsiasi altro modo, i dispositivi mobili rappresenteranno la nostra principale porta verso informazione e comunicazione.
Mancano alcuni nomi importanti nell’alleanza, Nokia, Sony e Microsoft su tutti e per ovvi motivi che si chiamano Symbian e Windows Mobile.