Che il settore mobile sia destinato ad un ruolo sempre più centrale nel futuro del personal computing è universalmente dato per assodato, ed è certo che nei prossimi anni vedremo comparire sul mercato un dispositivo col quale inizieremo a valutare di sostituire sia il notebook che lo smartphone. Il formato UMPC rappresenta uno sforzo in questa direzione, anche se i risultati prodotti finora hanno sollevato perplessità in quanto a prezzo, funzionalità e prestazioni. Un’evoluzione di questo formato, originariamente promosso da Intel e Microsoft – tralascerò per ora gli sforzi “filantropici” di Negroponte – è in arrivo sul mercato fra pochi giorni e si chiama Asus Eee PC. Dietro a questo nome buffo e vagamente somigliante allo spelling di uno starnuto, si nasconde un subnotebook da meno di un kg, munito di CPU e chipset Intel, connettività Wi-Fi, disco a stato solido da 4 o 8Gb, monitor da 7” e OS Linux (Windows, stranamente in versione XP, viene fornito come alternativa).
Dal punto di vista estetico è piacevole, anche se sembra l’incrocio fra un iBook G4 e un computer Clementoni. L’interfaccia dell’OS Linux ricorda invece la semplicità dell’OLPC. L’autonomia dovrebbe orbitare, secondo i dati dichiarati, attorno alle 3 ore, il che francamente non mi fa saltare di gioia, mentre il prezzo, non ancora annunciato ufficialmente, andrebbe dai 250 ai 400 dollari circa della versione full optional. Dalle varie preview apparse sulla rete il prodotto sembra valido e in grado di consentire una fruizione completa del Web, inclusi i contenuti video di Youtube et similia. Soprattutto la scelta di equipaggiarlo con Linux, ritenuto da tutti i test finora condotti come la soluzione più funzionale, potrebbe rappresentare una piccola sconfitta per Microsoft. Piccola perché, se da un lato un dispositivo come Eee PC meglio di un notebook si presterebbe a spingere verso il pubblico l’alternativa Linux, dall’altro il marketing budget di Microsoft permetterebbe un’attività promozionale del dispositivo a vantaggio di se stessa e di Asus, che nel caso di Linux peserebbe interamente sulle spalle del produttore.
Di converso Eee PC rappresenta una vittoria secca per Intel, la quale può piantare la sua bandierina sul progetto di PC ultraportatile a basso costo più credibile finora apparso sul mercato.
Quale sarà il futuro di questo dispositivo sul mercato lo scopriremo a breve – a complicargli la vita potrebbe arrivare presto anche un subnotebook targato Apple. Per adesso sembra senz’altro un passo nella direzione giusta.
Asus Eee PC, l’ultramobile che fa sul serio
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