In occasione del Web 2.0 Expo di Berlino, Tim O’Reilly è intervenuto sugli aspetti positivi della perdita dei dati personali. Secondo il quale per avere successo nel Web 2.0 il consumatore e l’azienda devono sacrificare il controllo sui dati personali.
Anche se questo significa una pubblicità negativa per il proprio brand. Se il cliente fornisce i propri dati, continua O’Reilly, potrà ottenere il massimo da un determinato servizio; Viene fatto l’esempio di Wasabi, che utilizza i dati delle carte di credito per individuare le tendenze dei consumatori, ogni volta che una determinata carta viene utilizzata in un ristorante si può facilmente capire se è un buon locale dove si mangia bene.
Certo a mio avviso un esempio troppo semplice ma che riesce a far capire cosa O’Reilly intende con perdita dei dati personali. Questo però presuppone che il cliente sappia quali dati vengono “estratti” e possa valutare in tempo reale il valore a lungo termine e i vantaggi che ne derivano.
Personalmente mi trovo d’accordo con quanto detto da O’Reilly, a patto di sapere quali dati sto condividendo e con chi.