Quante volte abbiamo detto e avete sentito dire che non bisogna fidarsi di nessuno, quando ci sono di mezzo i computer? Innumerevoli, senza dubbio.
Non lasciare le password scritte su post-it nello schermo, non dare login via telefono, controllare la sicurezza dei siti, https, certificati, non usare PC pubblici, cambiare la password appena si torna a casa, comunque molto spesso, password sempre diverse.
E ancora, controllare che non ci siano keylogger hardware tra la tastiera e il computer, un must. Ma adesso si esagera: due ricercatori svizzeri del Laboratorio di Sicurezza e Crittografia di Losanna hanno trovato quattro modi differenti per “sniffare” i tasti premuti sulla tastiera da una distanza di venti metri, anche attraverso i muri!
ZDnet ci informa che gli scienziati hanno testato undici diverse tastiere, PS\2, USB e laptop, e hanno trovato che tutte sono vulnerabili ad almeno uno dei quattro metodi utilizzati, che si basano sulla rilevazione delle onde elettromagnetiche prodotte dalla pressione dei tasti.
La cosa preoccupante è che anche gli sportelli dei bancomat sono soggetti a questo tipo di vulnerabilità. E’ vero che non mi spiego come facciano a riconoscere i vari tasti (però non sono uno scienziato), ed è altrettanto vero che viviamo in un mondo pervaso da onde elettromagnetiche di tutti i tipi, ma come potete vedere nei video a questo indirizzo il fenomeno è reale, e si sa che una volta aperta una strada basta un po’ di impegno nel batterla per arrivare velocemente a risultati notevoli.
A maggior ragione se di mezzo ci può essere un’attività di tipo criminoso.
Se nemmeno andare in giro con il proprio laptop può ancora essere considerato sicuro, credo proprio il mio prossimo computer dovrà per forza avere il touchscreen al posto della tastiera!