Apple ha di recente annunciato di voler avviare un progetto dedicato al mondo dei giovani: Apple University.
Non si hanno ancora dettagli sul progetto e sulle sue declinazioni, anche è lecito pensare che si tratti di qualcosa molto simile a Pixar University, un programma di formazione rivolto ai futuri dipendenti della nota casa di animazione.
Joel Podolny, decano dell’Università di Yale, ha lasciato il suo incarico accademico proprio per seguire il programma Apple University, di cui sarà molto probabilmente a capo.
Questo caso, assieme a casi simili di aziende come Microsoft e Sun, sottolinea l’importanza per le grandi aziende di diventare veri e propri centri di formazione.
Come noto, anche in Paesi in cui il sistema formativo funziona, l’Università non prepara davvero alla vita lavorativa, fatta di scadenze e realtà molto diverse da quelle legate al mondo dello studio.
Passare attraverso un percorso formativo interno alla società, prima di entrare in “servizio attivo” è il modo ideale per rendere meno ripida la learning curve e dare la possibilità, anche a chi non ha grossi mezzi, di costruirsi competenze altrimenti difficilmente raggiungibili.
L’Italia, tra i Paesi occidentali col peggior sistema educativo, come purtroppo ci confermano alcune desolanti classifiche Europee, dovrebbe seguire questo esempio. Proprio quando il Paese non è in grado di educare i propri ragazzi, sono le società ad avere il dovere di intervenire, cosa che, peraltro, è nel loro interesse.