Pubblichiamo un guest post di Cesco
Ubuntu è la distribuzione Linux più utilizzata in ambito desktop ma sul mercato server stenta ancora a decollare. Di qualche giorno fa la notizia che Wikimedia Foundation, l’organizzazione che sta dietro a Wikipedia sta installando su tutti i suoi 400 server proprio Ubuntu, per sostituire Red Hat e Fedora.
Quest’adozione permetterà ad Ubuntu di aumentare la sua visibilità e sarà anche un banco di prova per capire se può essere utilizzato in ambito aziendale. Comunque essendo un’organizzazione no-profit, per Wikimedia Foundation è essenziale l’organizzazione tecnica: in questo senso la scelta di Ubuntu rappresenta un segnale forte.
Attualmente fanno parte del progetto Wikimedia parecchi siti tra i quali Wikipedia, Wikisource, Wiki quote, WikiNews, e altri per un totale di 10 miliardi di pagine visualizzate ogni mese, con un traffico che si può stimare attorno alle 50.000 richieste HTTP ogni secondo.
L’organizzazione dati alla mano spende al giorno d’oggi 35.000 dollari USA al mese per la banda e l’housing dei propri server. Il parco macchine ha un valore complessivo di 1.5 milioni di dollari. La scelta di migrare ad un’unica distribuzione è stata dettata dalla praticità.
Canonical annunciò Ubuntu Server nel 2005 e si cercò subito di aumentare la popolarità della distribuzione con partnership importanti e varie certificazioni, che però non hanno mai portato un vero successo.
Durante lo scorso evento Ubuntu Live il fondatore di Canonical, la fondazione dietro Ubuntu, annunciò Landscape, un tool per il management dei server. Ubuntu, come detto, ha sempre stentato e non è mai riuscita a competere veramente con Red Hat e Novell per il mercato enterprise dei server.
Questa adozione da parte di Wikimedia potrebbe convincere molti amministratori a migrare ad Ubuntu Server e la prossima sfida per Canonical sarà appunto assicurarsi importanti contratti per la sua distribuzione.