Dopo ben tre anni e mezzo di battaglia legale (che per europei ed americani è un tempo lunghissimo) pare essere giunta a conclusione la lite tra Microsoft e la Commissione Europea.
Dopo gli iniziali problemi legali ai tempi di Internet Explorer, Microsoft ha dovuto rispondere ad altre accuse di abuso di posizione dominante relativamente ai prodotti Windows Media Player e Windows Server.
Relativamente a Windows Media Player l’accusa è quella di “costringere” l’utente a usare tale software per riprodurre i propri contenuti multimediali, mentre non fornire alcun player preinstallato avrebbe coinvolto il consumatore, secondo la Commissione, in una attiva e consapevole ricerca sul web del miglior player multimediale. Riguardo, invece, Windows Server l’accusa è più seria e riguarda i protocolli di rete che, come noto, sono chiusi, ovvero le loro specifiche sono note solo a Microsoft, rendendo davvero difficile per altri sviluppatori produrre software che funzionino correttamente con server Microsoft.
Ebbene l’epilogo di questa vicenda, ammesso che Microsoft non faccia ricorso, è una maxi multa d 497 milioni di euro, dovuta al fatto che, secondo la commissione, i rimedi posti in essere da Microsoft non sono stati sufficienti e non sono stati tempestivi. Manca infatti, ad oggi, una completa documentazione sui protocolli di rete Windows Server.
Personalmente ritengo che l’accusa mossa a Microsoft sui protocolli sia corretta. Oggi più che mai occorre muoversi in una direzione di standard aperti e che interagiscono tra loro con la massima semplicità, e non chiudersi in sistemi autopoietici difficili da far interagire con altri software.
Ridicola, a mio avviso, è invece l’accusa relativa al Media Player che, anzi, ritengo una cosa utile, così come Internet Explorer, per l’utente medio che si trova così già pronto il sistema e non deve navigare in rete alla ricerca del lettore multimediale.
La vera domanda che voglio porre è: ma davvero è solo Microsoft ad adottare comportamenti così scorretti? Pensiamo ad Apple iTunes, il media player di MAC OS X, non solo è fornito “di serie” con tutti i computer Apple e tutte le distribuzioni dell’OS, ma è anche, ed è questa la cosa più grave, l’unico software in grado, su Mac e PC, di trasferire musica all’iPod.
In altre parole i più di 110 milioni di utenti iPod in giro per il mondo, che abbiano un Mac o un PC, devono obbligatoriamente usare iTunes per caricare musica, foto e video sul proprio iPod. Questo sì che è un vero abuso! E’ chiaro che l’utente smaliziato è perfettamente in grado di caricare sull’iPod ciò che vuole anche senza iTunes, ma qui stiamo parlando di utente medio, utente che sarà costretto e forzato ad installare iTunes per usare il proprio iPod.
A dirla tutta pare che iTunes sia già sotto il mirino dell’antitrust europeo, ma non per questo aspetto, a mio avviso grave, bensì per questioni legati allo shop musicali, diritti d’autore e altri cavilli connessi. Ho come l’impressione che la partita si giochi più sugli interessi delle lobby che sul reale beneficio e vantaggio dei consumatori.
C’è dunque da chiedersi se queste accuse ed aggressioni della Comunità Europea non siano un po’ troppo a senso unico e a corrente alternata, se così fosse sarebbe un grave ed inquietante segnale.