Sta facendo molto discutere la notizia di questi giorni, confermata dallo stesso Steve Jobs in una recente intervista , che ha portato alla luce il fatto che tutti gli iPhone sono dotati di un software che consente, da remoto e senza il consenso dell’utente, di disattivare applicazioni dal telefono.
Steve Jobs ha giustificato l’esistenza di questa possibilità citando possibili casi di applicazioni maligne, che potrebbero essere così inibite in modo automatico direttamente dalla casa madre, evitando rischi per l’utente.
Ovviamente tutto ciò ha alzato un bel polverone su Apple, accusata di spiare gli utenti e di avere in pugno il funzionamento dei loro apparecchi. In Italia, qualcuno chiede persino il ritiro dal mercato di iPhone , in quanto questa applicazione violerebbe la legge Italiana a tutela della privacy ed esporrebbe, non si capisce bene come, dati personali dell’utente. Considerando il nostro bizzarro sistema giuridico, non mi meraviglierei se ciò accadesse davvero.
A dire il vero questo software spia capisco possa dare fastidio in certi tipi di scenari, dove la riservatezza e il totale controllo sul dispositivo sono critici, mentre trovo più difficile giustificare allarmismi nell’utente medio.
Va infatti ricordato che Apple non ha alcun interesse a rimuovere applicazioni installate da remoto senza giustificato motivo, anche perchè il danno di immagine che ne seguirebbe sarebbe davvero elevato rispetto al vantaggio conseguito.
Quel che resta grave, soprattutto perché recidivo, è il fatto che Apple non abbia da subito palesato l’esistenza di questa possibilità. L’aver taciuto la presenza di un software così potenzialmente invasivo è molto grave. Qualcosa di simile era successo mesi fa agli utenti Windows di iTunes, che si sono visti installato in automatico Safari sul loro computer.
In ogni caso pare sia già possibile inibire questa indiscreta applicazione, a patto di effettuare il Jailbreak dell’iPhone.
Apple sta seriamente rischiando di compromettere la sua immagine di società “positiva”, si spera che questi episodi, e i relativi ritorni negativi di immagine, convincano Cupertino a cambiare atteggiamento.