Come aveva annunciato Markingegno qualche settimana fa, BlogBabel è tornato ed è tornata pure la tanto odiata classifica, nonostante si fosse detto che nella nuova versione avrebbe avuto un ruolo marginale.
E invece eccola lì, anzi eccole lì dato che sono due le classifiche presenti in home page, a ordinare in sequenza decrescente le celebrità del web.
Non mi hanno mai interessato i contenuti delle polemiche attorno alle classifiche di blog, mentre ho trovato estremamente interessato la discussione in sé perché è secondo me ottima dimostrazione del fatto che effettivamente in rete non facciamo altro che rivedere dinamiche già note e sperimentate fuori dal web.
L’italiano è notoriamente, salvo eccezioni, individualista e litigioso, molto attento al suo orticello e poco propenso alla condivisione. In questo senso la grande litigiosità dei blogger italiani è secondo me estremamente normale e naturale per la nostra cultura, dato che moltissimi blogger non bloggano solo per il gusto di scrivere, ma anche (e soprattutto?) per il gusto di farsi notare, scalare classifiche e diventare popolari.
Un altro problema della blogosfera italiana sono a mio avviso i temi trattati. Fabrizio Bellavista, durante una presentazione all’interno di un evento organizzato da Buongiorno!, ha rilevato come gli ultimi dieci post dei primi dieci blog italiani non parlassero di temi come economia, sessualità, psicologia, ecc. In altre parole, si tende a parlare delle stesse cose e in modo abbastanza banale. Si pensi ad esempio alla politica, spesso oggetto di molti post nei blog, trattata però quasi esclusivamente da blogger sbilanciati da una sola parte e spesso con riflessioni di poco spessore.
Ciò che a mio avviso serve alla blogosfera italiana è un allargamento della base, che porterebbe inevitabilmente anche ad una differenziazione di contenuti e linguaggi, a tutto vantaggio della qualità e della varietà.
Finche i blogger (e i loro lettori) saranno pochi, sarà inevitabile continuare a guardarsi l’ombelico e litigare di fronte a classifiche.