Non vi nascondo che per qualche ora, dopo aver saputo della possibilità del tethering e dell’uso del mio piano dati, sono stato tentato dall’idea di acquistare un iPhone 3g. È un telefono estremamente interessante, con delle feature e un’interfaccia che per molti versi rappresentano lo stato dell’arte del settore.
In questo post vorrei condividere con voi i motivi che, da consumatore, mi hanno fatto recedere dal proposito di acquistare un iPhone 3g da 16Gb – il modello inferiore non ha capienza sufficiente per sostituire il mio iPod.
Gioca un ruolo da protagonista il prezzo: posto che non ho alcuna intenzione di prendere modelli sbloccati, senza garanzia e non aggiornabili tramite il canale ufficiale, 569 € sono un’enormità che non filtra nemmeno attraverso le mie mani notoriamente bucate. Per inciso, se al cambio un Euro valesse davvero 1.60 Dollari, il che non succede nemmeno a Paperopoli, l’avrei già preso. I miei complimenti per le strategie di pricing.
Come oggetto il telefono della mela è straordinario, ma, messi da parte i fattori emozionali che influenzano l’acquisto, arriva il punto in cui ci si domanda: giorno dopo giorno questo prodotto quale dei miei problemi può risolvere? E poi: come si confrontano questi problemi col prezzo d’acquisto?
È qui che l’iPhone non riesce a convincermi: a distanza di qualche settimana dall’acquisto si smette di giocare con ogni singola feature e ci si concentra sempre più su quelle indispensabili, generalmente un decimo di quelle offerte ma davvero importanti nell’uso quotidiano.
Dunque, come annunciato, ritengo il tethering irrinunciabile, ed ho scoperto che è possibile (invece no, vedi sotto). Sono anche stato felice di scoprire che per utilizzare l’iPhone potrei anche impiegare un piano dati che non equivalga ad un salasso.
Il telefono è interessante e mi piacerebbe molto giocare, per una delle prime volte della mia vita dopo il 486, la parte dell’early adopter. Ma quando tutto il buzz si sarà calmato, quando i giornali avranno smesso di dedicare la pagina quotidiana a lodare il telefono Apple – è questo il momento in cui la pressione in tal senso è massima – mi ritroverò a fare più o meno le stesse cose che faccio oggi con la mia meschina chiavetta Huawei più N73, con le tasche alleggerite di 570 euro, e un telefono che magari mi fa sacramentare per la batteria di scarsa durata e non rimpiazzabile. E forse per allora il prezzo sarà sceso di un centinaio di euro.
C’è però una considerazione conclusiva, che sostanzia la tesi riportata qualche giorno fa da Francesco: con iPhone, per la prima volta, da utente non appartenente al mondo corporate, ho preso in considerazione il segmento degli smartphone da 500 euro e più. Chiamatelo potere del marketing, chiamatelo prodotto rivoluzionario, ma così è. E, stando ai dati di vendita, non credo di essere il solo.
Troppo facile a questo punto prevedere che vedremo crescere l’offerta di terminali che proveranno a sfilarci dalle tasche più di 500 euro. La domanda è: ce la faranno?
NB: Stando a una FAQ di Macity, ad oggi il tethering con l’iPhone non è possibile.