Uno dei fenomeni del nostro tempo, aiutato certamente dalla diffusione della tecnologia sempre più presente nella quotidianità e sempre più economica ed accessibile, è il fenomeno della straordinaria diffusione di “user generated content“.
Una volta il web e in generale tutti i media proponevano contenuti prodotti da professionisti, da società che avevano come business la produzione di contenuti. Oggi vediamo sempre più spesso che la tecnologia abilita chiunque di noi a diventare da spettatore a produttore, chiunque può produrre contenuti (e fin qui niente di nuovo rispetto a 10 anni fa) ma può anche, con la stessa facilità (o forse ancor più facilmente) condividerli col mondo intero.
Questa nuova fase apre interessantissime opportunità di farsi notare abbattendo barriere all’ingresso di mercati prima preclusi all’iniziativa del singolo, che doveva per forza trovare uno “sponsor” che lo accompagnasse. E’ in questo contesto che nasce nel 2002 Lulu, società di Bob Young che consente a chiunque di pubblicare libri (e non solo).
Quanti hanno nel cassetto un libro che nessun editore vuole pubblicare? Ebbene, lor signori sappiano che possono pubblicare il loro testo con Lulu. Di più l’autore ha pieno controllo dell’edizione del proprio libro, potendo scegliere carattere, formattazione, formato, copertina, ecc. Non solo, quindi, si riesce a pubblicare testi altrimenti difficili da collocare, ma si riesce anche ad ottenere esattamente il risultato che si desidera, cosa molto difficile con gli editori tradizionali che solitamente impongono titolo del libro, formattazione, foto di copertina e così via.
Lulu è in grado di fare ottenere un codice ISBN all’autore in modo che questi possa vendere il libro anche nelle librerie tradizionali. Il libro sarà quindi venduto non solo come e-book sul sito di Lulu, ma potenzialmente anche come testo cartaceo tradizionale sullo scaffale delle librerie di tutto il mondo. Davvero interessante, soprattutto se consideriamo i costi ridottissimi. L’ordine di grandezza per una pubblicazione con codice ISBN è di poche centinaia di euro.
Lulu non è, ovviamente, solo un sito nel quale pubblicare libri, ma anche risorsa grazie alla quale è possibile creare manuali, cataloghi, CD e DVD, brochure, calendari, album fotografici e tanto altro. Un’offerta, dunque, a tutto campo tra l’altro recentemente arricchita da un’altra idea davvero innovativa: Lulu TV.
YouTube consente sì a tutti di condividere i propri video autoprodotti, ma non consente a questi di lucrare dai propri video. Lulu TV, invece, secondo una logica meritocratica premia, girando gran parte dei ricavi (80%) pubblicitari derivanti dal video all’autore del video stesso. Più si producono video che fanno audience, più si guadagna. E’ un’altra occasione per rendersi conto di quanti nuovi canali e modelli di business si stiano aprendo.
Quando la banda larga e la penetrazione di internet sarà molto più alta di oggi e quando la conoscenza di questi servizi sarà più radicata nella popolazione, secondo me ci troveremo di fronte ad un universo di opportunità di cui tutti trarranno giovamento. Io vedo in queste possibilità strepitose occasioni di realizzare cose fino a poco tempo fa impensabili. Le leggi di mercato impedivano fino ad ora di pubblicare libri che avessero solo 100 lettori o di mandare in onda video autoprodotti con limitato bacino d’utenza. Oggi tutto ciò è completamente stravolto, ciascuno di noi può emergere: ci sono molte più opportunità, molti più canali.