Ottenere oli e carburanti dal grasso animale è possibile. Esistono infatti aziende, che lavorano a pieno regime e realizzano questi prodotti dal grasso bovino , quindi, da qui a pensare che anche il nostro corpo possa essere fonte di materie prime da trasformare in energia il passo può essere breve quanto perverso.
Naturale poi che la proposta arrivi dagli USA, considerata l’alimentazione e il peso medio della popolazione nordamericana. Barbara Ehrenreich, dalle pagine del sito Alternet, spiega che se ci fermiamo un secondo a riflettere sulla questione non è poi così mostruosa…La giornalista e scrittrice statunitense ci spiega che infondo anche i combustibili fossili, si chiamano “fossili” perché sono il risultato ella decomposizione di esseri viventi. Quindi se possiamo muovere la nostra Punto con i resti di un dinosauro morto, che male c’è a farci un po’ di carburante da soli?
Secondo la stima presente sempre nello stesso saggio, nei corpi dei cittadini americani vi sarebbe abbastanza grasso da produrre la bellezza di 170 milioni di litri di biocarburante.
Se tutto questo ancora non vi ha convinto, sappiate che c’è già chi ha dato il buon esempio.
Pete Bethune è lo skipper di una potente imbarcazione chiamata Earthrace, con la quale ha intenzione di battere il record di velocità per la circunnaviazione del mondo. L’imbracazione vanta l’utilizzo di motori diesel common rail dalla potenza complessiva di 1080 cv, alimentati da biocarburanti.
Pete Bethune si è fatto la liposuzione, dalla quale ha ricavato 0,1 litri di boidiesel, che probabilmente non sono bastati nemmeno per riempire le precamere del sistema di alimentazione durante la messa in moto dei motori. Ma cosa non si farebbe per pubblicizzare un’impresa costata tutti i risparmi di una vita, nonché la propria casa?
Viene poi da pensare che se davvero il grasso umano venisse utilizzato per muovere motori a combusione interna, sarebbe da considerare più un vettore che una fonte vera e propria, considerato anche l’impatto ambientale degli allevamenti di vacche necessario per mantenere l’assurdo regime alimentare nordamericano.
Senza contare poi l’impatto sull’effetto serra dei gas prodotti dai bovini, (sì, sto parlando proprio di quei gas) che a causa della sovrappopolazione di questi animali tanto cari ai nostri pancini, arebbero da soli i responsabili del 28% dell’effetto serra.
Ormai la disperazione nata dal paradosso del consumismo sostenibile, sta portando a escogitare idee davvero grottesche.