La tecnologia affascina le masse, si sa.
Meglio ancora quella un po’ incomprensibile, quasi fantascientifica, addirittura PornoTecnologica.
C’è un’attrazione quasi erotica verso un oggetto con un design avveniristico, pieno di luci e di display; o magari meno appariscente ma compatto, metallico e lucido.
Le grandi catente della tecnologia sono il nuovo Luna Park, la nuova fiera del paese, dove perdersi durante i pigri week-end passati nei sempre più grandi centri commerciali, alla ricerca di qualcosa di nuovo, di diverso, di divertente.
In pratica una sorta di sublimazione di quella voglia di “giochino nuovo” (e magari pure del cioccolato a forma di ovetto) che ci ha accompagnati per tutta la nostra infanzia.
E proprio all’interno di queste catene ci sono loro: i cestoni.
Una miriade di prodotti e prodottini, di gadget ed aggeggi che vengono ammassati e venduti a prezzi via via più bassi, quasi a rasentare il ridicolo.
Prezzi per cui uno può dire “beh, ma per così pochi euro me lo compro, via!”, anche se non esiste una reale necessità, anche se sappiamo bene che con quel prodotto ci baloccheremo per qualche tempo (di solito poche ore) per poi riporlo da qualche parte, dimenticandolo. Ma è costato così poco che, tutto sommato, ne è valsa la pena.
Qualche settimana fa ero in una di queste catene, per il motivo espresso qui sopra: non ho bisogno di nulla, ma un giro si fa sempre che non si sa mai.
C’erano i famosi “cestoni” con dentro di tutto, dal paleocellulare a due lire fino al mini-frigo (bello ma decisamente inutile) griffato con il marchio di una famosa bibita gassata.
Tra i tanti prodotti ammucchiati alla rinfusa eccone uno con la seguente scritta “Antenna GPS BlueTooth a soli X.99 euro!!”.
Intorno a quella cornucopia tecnologica si aggirano un paio di signori, anche piuttosto attempatelli, con lo stesso sguardo che deve avere la poiana quando ha appena avvistato un tenero e succulento coniglietto, pronta a lanciarsi e straziarlo tra i propri artigili.
Ma c’è un problema, e si vede.
Non sanno cosa è quella roba lì; non capiscono di che prodotto si tratti, cosa fa e se ci potranno giocare.
Ma costa così poco !!!!
Si aggirano, prendono una scatola, la rigirano, leggono tutte le scrittine, guardano l’appetitosa immagine, ripongono la scatola e sbuffando si allontanano.
Ma ritornano, e l’assurda danza ricomincia.
MAI e poi MAI si azzarderebbero a chiamare uno degli addetti e chiedere “tutto bello, ma questo ESATTAMENTE cosa ciufolo è?”, sarebbe troppo imbarazzante.
Una volta reiterato il rito per un buona mezza dozzina di volte si allontanano, sconsolati.
Escono dal centro commerciale con quello sguardo lì, che deve avere la poiana quando il coniglietto giusto un secondo prima si rintana sfuggendo agli affilatissimi artigli.