Il primo giorno di visita della “kermesse” milanese dedicata al mondo dell’IT e ICT si apre con l’ormai consueta delusione, che da qualche anno accompagna ogni edizione. Gli espositori sono sempre meno e ogni anno c’è “un grande assente in più”. Quest’anno il grande assente è certamente Microsoft, per la prima volta dopo più di 10 anni non presente direttamente in fiera, ma solo attraverso alcuni partner che promuovono la suite Dynamics ed altri software business.
Nonostante la prima “doccia fredda” la mia visita ha subito un sussulto e vede rinnovato il suo interesse una volta visitato lo stand IBM. Questa società ha puntato tutta la sua presenza in SMAU, compresa la campagna pubblicitaria in esterna, sull’ambiente e su cosa ciascuno di noi può davvero fare per passare dalle parole ai fatti.
Lo stand si presenta colorato di verde e pieno di riferimenti all’ambiente. Inizio a visitarlo con scetticismo, troppe aziende infatti si dicono interessate all’ambiente ma poi questo interesse sfuma quando si deve prendere azione concreta. Un’attenta lettura dei dati forniti da IBM, però, dimostra che l’azienda ha davvero fatto qualcosa. Innanzitutto fa riflettere un dato che rivela che il 6% dell’energia usata globalmente da IBM nel 2006 è stata generata da fonti “pulite“. E’ un primo segnale sicuramente positivo.
In secondo luogo IBM si dimostra molto attenta a sfruttare tutte le occasioni che consentono di ridurre gli spostamenti dei propri dipendenti, ottenendo così tre effetti positivi. Innanzitutto minori costi, poi maggiore serenità (e quindi produttività) dei dipendenti e, last but not least, minor impatto sull’ambiente. Ciò è ottenuto lavorando a più livelli, cercando laddove possibile di fare lavorare il dipendente da casa, sfruttando i moderni strumenti di comunicazione (come email, chat, ecc.) per mantenere il contatto con l’ufficio.
Un altro settore in cui IBM è da poco coinvolta con grande interesse è SecondLife, il mondo online (in un prossimo articolo spiegherà perchè dico online e mi rifiuto di dire virtuale) nel quale IBM ripone molte speranze. Sono infatti già state sperimentate riunioni su SecondLife, che hanno permesso di abbattere drasticamente i costi di spostamento, perdita di tempo, sprechi, ecc. senza rinunciare agli elementi tipici della riunione, che coinvolgono la fisicità e compresenza dei partecipanti.
Sempre in direzione fortemente innovativa è da leggersi la collaborazione con iO che nello stand IBM ha presentato Sensitive Table, un tavolo la cui superficie piana è uno schermo touchscreen usabile in modo intuitivo è facile. Siamo sulla stessa lunghezza d’onda di Microsoft Surface, il che rende evidente che sono tanti i player che cercano di portarsi avanti in questo settore che pare davvero essere “the next big thing” delle interfaccie.
iO ha presentato anche Sensitive Wall, una parete con cui l’utente interagisce muovendosi e compiendo gesti codificati, che ricorda molto il noto film Minority Report. Ciò che pochi anni fa appariva pura fantascienza, oggi è invece godibile da chiunque si rechi allo stand IBM. Usandolo si capisce che, per quanto il costo sia ancora proibitivo, si tratta di tecnologie tutto sommato oggi consolidate e quindi è ragionevole supporre che nel prossimo futuro avremo soluzioni di questo tipo sempre più presenti in ambito business e poi in quello consumer.
L’impressione complessiva dalla visita ad IBM a SMAU 2007 è quindi sicuramente positiva. Da un lato ho trovato concreti risultati nella lotta al global warming, dall’altro ho toccato con mano vera innovazione, la tecnologia del futuro.