Ricorderete qualche mese fa il disastroso lancio di Qtrax: subito proclamato ammazza iTunes, nato dal nulla e finito ancora prima di iniziare in un tripudio di smentite.
Al tempo i giornali generalisti fecero presto a cantarne le lodi, salvo dover rettificare a mezza bocca qualche ora dopo. La novità è che Qtrax il 18 giugno scorso ha annunciato alla comunità di beta tester di aver iniziato con la distribuzione gratuita di musica.
ArsTechnica riporta tuttavia che ancora una volta il servizio – composto dalla somma di Songbird, un vecchio progetto di player musicale made in Mozilla, e i fantomatici accordi ventilati e poi smentiti dal CEO Allan Klepfisz – non permette lo scaricamento di alcuna canzone.
La domanda di fondo, al di là del sempre più flebile hype attorno all’iniziativa, è se davvero, allo stato attuale, il modello di business della musica gratuita ad-supported, sia praticabile. Ancor prima di porsi questa domanda andrebbe però capito come mai, se davvero questo business fosse possibile, a proporlo non siano state quelle aziende che già da anni operano nel settore della distribuzione musicale online.
Forse l’unico a saperlo è proprio Klepfisz, il quale già tempo fa aveva ammesso che coi proventi derivanti dall’advertising è possibile coprire solo una parte dei costi da corrispondere alle notoriamente affamate case discografiche.
Che dire: dopo la notizia dell’imminente uscita di Chinese Democracy – il nuovo album dei Guns ‘n’ Roses atteso da circa 15 anni – tutto può succedere, anche che Qtrax debutti e superi in un anno la quota di mercato di iTunes. Del resto si sa: S. Antonio fa 13 grazie al giorno.