La definitiva affermazione del Personal Computer è associata alla dirompente discesa in campo di IBM con il modello 5150 del 1981. Anche se, negli anni precedenti, altri competitor hanno spianato la strada alla nuova tipologia di computer (Apple, Tandy, Commodore, ecc…), l’arrivo di IBM ne sugella la definitiva affermazione come sistema professionale, e da ufficialità al termine Personal Computer stesso. Per chiarezza, indicheremo come “Personal Computer” solo i calcolatori che rispondono alle seguenti caratteristiche: requisiti: piccolo ed integrato, general purpose, basato su microprocessore, utilizzabile interattivamente da una singola persona, nessun training particolare richiesto, prezzo accessibile.
Il 5150, però, non è il capostipite dei microcomputer IBM, bensì è la naturale evoluzione di una serie di soluzioni inaugurate con il 5100, nato da SCAMP (1973, Special Computer APL Machine Portable), il primo prototipo di microcomputer IBM, realizzato da Paul J. Friedl (il papà dei Personal Computer IBM) allo scopo di emulare il minicomputer IBM 1130 ed eseguirne il relativo codice scritto in APL (A Programming Language).
Paul J. Friedl
A due anni di distanza, 9 settembre 1975, BigBlue presenta ufficialmente l’IBM 5100, basato su una processor-board realizzata con componenti discreti e dotato di un massimo di 64Kb di memoria.
IBM 5100
Si tratta di una soluzione all-in-one, definito da IBM come “Portable Computer” nonostante i 20kg di peso, con display monocromatico da 5” e un sistema di archiviazione su cartucce DC300 della 3M (da ¼”) con una capacità di 204Kb.
Il cuore operativo del 5100 è soprannominato PALM (Put All Logic on Microcode) ed è in grado di eseguire un’istruzione (BASIC o APL) ogni 1.75µs. Tutto il necessario per il corretto funzionamento della macchina risiede in una ROM di 210Kb (denominata ROS, Read Only Storage) in cui trovano posto sia gli interpreti BASIC ed APL, sia le routine di gestione.
Il 5100 non ha un successo rilevante, relegato in un angolo dalla scarsa azione di marketing associata e l’alto costo che oscilla tra i 9.000 e i 18.000 dollari, a secondo della dotazione.
Il passo successivo di BigBlue è il 5110, molto simile a predecessore ma con il supporto a floppy drive esterni da 8”, fino ad un massimo di due doppie unità per una capacità totale di 4.8 Mb (1.2Mb per floppy).
BM 5110 con le unità floppy esterne
Con il 5120, il floppy drive da 8” entra nella dotazione standard, andando a sostituire l’unità a nastro, mentre il 5130 (1980, detto anche System/23 DataMaster) è il primo microcomputer IBM basato su microprocessore, l’Intel 8085: è nato il Personal Computer IBM.
IBM 5120
Sempre nel 1980 (giugno), IBM rilascia DisplayWriter, un sistema pensato espressamente per la video scrittura basato sull’i8086. Il sistema deriva dal 5130 e introduce una novità nel design IBM: tastiera, unità centrale e monitor non sono più integrati tra loro.
Partendo dalla base del 5130 e dal Display Writer, ad Agosto del 1981 IBM presenta quello che viene identificato come “il” Personal Computer IBM, ovvero il 5150.
IBM 5150
Da notare che l’anello mancante, l’IBM 5140, verrà rilasciato solo nel 1986. Il “convertibile” (come viene chiamato per enfatizzare la possibilità di utilizzarlo sia in ambiente desktop che mobile) vanta la CPU Intel 8088, fino ad un massimo 640Kb di RAM, ben due floppy da 720Kb ed un ampio display LCD da 10” monocromatico (80×25 testo e 640×200 grafica).
IBM 5140
Se siete curiosi di saperne di più, potete consultare la relativa sezione sul portale StoriaInformatica.it.