Dopo l’interesse suscitato dal precedente post è stata evidente la necessità di modificare il seguito della serie rinviando il volo ipersonico (già annunciato in precedenza) successivamente ad ulteriori post sull’evoluzione della tecnologia aeronautica, che approfondiremo con dei post che evidenzino almeno i tratti salienti di tale evoluzione, decennio per decennio fino ai giorni nostri, il tutto tra aeronautica militare e civile.
DA MACH1 A MACH2 TRA RECORD ED INTERESSI MILITARI
Le imprese precedentemente evidenziate di “Chuck” Yeager e non solo permisero alla tecnologia aeronautica di svilupparsi in maniera rilevante verso il raggiungimento delle alte velocità, unitamente ad un livello di manovrabilità ben superiore a quello dei velivoli utilizzati fino ad allora.
Dal 12 Dicembre 1953, giorno in cui Yeager raggunse Mach2.44 ai successivi aerei militari supersonici la strada è stata breve (temporalmente, non tecnologicamente), infatti negli anni successivi si sono succeduti vari aerei supersonici capaci di volare a Mach2 o poco meno.
Per contestualizzare il periodo storico bisogna evidenziare che in quegli anni stava avvenendo la guerra di Corea (1950 – 1953) e che, in tale scenario, le migliori tecnologie belliche (e quindi anche aeronautiche) videro un ampio impiego.
Proprio da tale impiego nacque la necessità per gli USA di aerei più prestazionali e veloci, capaci di competere con i superiori Mig15 di fabbricazione Sovietica, e da tali necessità venne sviluppato un progetto che durerà fino ai giorni nostri, il Lockheed F-104 “Starfighter”.
Sviluppato in pochissimo tempo, fece il suo primo volo nel 1954 (versione denominata XF-104, prodotta in due soli esemplari) ed iniziò la propria vita operativa quattro anni dopo, nel 1958.
Il velivolo presentava più di qualche vaga somiglianza con un razzo, infatti era caratterizzato da una fusoliera snella (grazie anche al singolo motore, un turbogetto prodotto dalla General Electric denominato J79-GE-11A) e caratteristiche velocistiche e di tangenza di tutto rispetto.
Tra gli aspetti negativi venne da subito rilevata una scarsa manovrabilità, dovuta principalmente alle particolari scelte progettuali che prevedevano una superficie alare estremamente ridotta e di configurazione tale da privilegiare il volo supersonico a scapito di altri fattori.
Il campo di impiego dell’F-104 prevedeva una grande poliedricità (era sostanzialmente un aereo multiruolo), la quale ne consentiva l’impiego sia dal punto di vista dei combattimenti aria-aria che nei bombardamenti, sebbene i limiti di manovrabilità riscontrati lo rendevano estremamente vulnerabile negli scontri ravvicinati.
Va sicuramente segnalato che la caratteristica operativa ottimale dell’F-104 non consisteva tanto nel combattimento ravvicinato quanto piuttosto nella possibilità di raggiungere una quota elevata (era capace di una velocità di salita di 244 m/s, valore piuttosto elevato) dalla quale colpire a distanza gli avversari restando in condizioni di relativa sicurezza, ma l’impiego a 360 gradi che ne venne fatto (compresi attacchi a volo radente) portò a numerosi incidenti che fecero coniare (quantomeno in Italia) l’appellativo di bara volante.
L’F-104 restò in servizio attivo fino al 2004, quando oramai si trattava di una macchina obsoleta nonostante gli aggiornamenti ricevuti nel corso degli anni.
(Lockheed F-104 “Starfighter”)
Contemporaneo dell’F-104 è il Convair F-106 “Delta Dart”, il cui primo volo risale alla fine del 1956 e l’entrata in servizio alla metà del 1959, aereo caratterizzato da una velocità massima estremamente elevata per l’epoca (Mach 2.3) e da grande manovrabilità, frutto di una progettazione raffinata ed indirizzata alla realizzazione di un caccia intercettore ottimale, pertanto destinata ad un ruolo ben definito rispetto all’F-104.
(Convair F-106 “Delta Dart”)
Era sostanzialmente un’evoluzione del Convair F-102 “Delta Dagger”, aereo supersonico (Mach 1.25), ed erano entrambi caratterizzati da ali a delta e dall’impiego di un singolo motore turbogetto.
(Convair F-102 “Delta Dagger”)
Di pochi anni più giovane rispetto all’F-104 è il McDonnell Douglas F-4 “Phantom”, il quale ha effettuato il primo volo nel 1958 entrando in servizio operativo nel 1960 (sebbene la McDonnell e la Douglas si siano unite nel 1967, la produzione dell’F-4 Phantom è proseguita per parecchi anni anche successivamente a tale fusione, ed il marchio più famoso al quale è legato è pertanto quello risultante dalla fusione).
(McDonnell Douglas F-4 “Phantom”)
Tale aereo è stato sviluppato sulla base del McDonnell F-3H “Demon”, aereo non supersonico imbarcato, ma rispetto al suo predecessore presenta delle caratteristiche notevolissime riguardo molti parametri operativi, rendendolo uno degli aerei di maggiore successo della storia dell’aeronautica militare, ma da lui ripartiremo la prossima settimana con la nostra rubrica Energia e Futuro, ovviamente sempre su AppuntiDigitali.