Qualche giorno fa è emersa su BusinessInsider un’indagine dai risultati piuttosto allarmanti per Microsoft: fra un campione di 135.000 utenti Windows intervistati, il 42% di coloro che valutano l’acquisto di un nuovo sistema, passerebbe alla concorrenza (Apple) a fronte della nuova UI di Windows 8.
Al netto di imprecisioni, metodologie approssimative/poco rappresentative, è certo che Windows 8, con la sofferta rimozione del pulsante start, interrompa una sequenza di UI fra loro affini che inizia alla metà degli anni ’90.
Il sistema operativo maggioritario per eccellenza è dunque destinato a planare verso quote di mercato più contenute? Il 90% di market share diverrà presto un ricordo? La resistenza di XP in reazione a Vista sarà probabilmente replicata da Windows 7 in reazione a Windows 8, il che basterebbe ad escludere cadute verticali.
D’altro canto la crescita di Windows 8 avverrà anche al di fuori del tradizionale PC, a partire da quel Surface che segna – altro momento storico – l’ingresso di Microsoft nel settore hardware “post-PC”.
Se Metro, nelle strategie di Microsoft, testimonia l’intenzione di puntare tutto su un effetto piattaforma fra PC, tablet e smartphone, a difendere la quota di mercato su PC rimarranno le retrovie. Il che rappresenta un cambiamento epocale nelle strategie di Microsoft, ma anche una grossa opportunità – ancor più di Vista – per i competitor. La “Big Forking Decision” delineata da Jean Lous Gassée più di un anno fa mostra oggi i suoi per nulla trascurabili effetti.