Come nella maggior parte dei contesti in cui si cerca di far luce sugli eventi del passato, di tanto in tanto compaiono documenti che chiariscono alcuni aspetti, ne evidenziano di nuovi e ne mettono in discussione altri.
E’ il caso del documento pubblicato da Ray Ozzie al link: http://docs.com/8P7N.
Ozzie’s shared doc
Ozzie, nel 1985 era a capo della Iris Associtaes, concentrata sullo sviluppo di quello che diventerà in seguito Lotus Notes. I meeting alla base del documento sono incentrati su un ampia discussione, in formato di Q&A (Questions and Answers – Domande e Risposte), relativa all’utilizzo dei sistemi della casa di Redmond, allora con sede a Bellevue (stato di Washington).
Quello che sorprende, già ad una prima analisi, è l’accesso di Iris ad elementi aziendali estremamente delicati: dall’organigramma interno di dettaglio, ai dati di panificazione dei progetti, fino addirittura ai progetti in fase di incubazione.
Ad avvalorare il caratare “confidenziale” dell’organigramma è, paradossalmente, l’alto numero di errori in esso presente: Neil “Conzen” invece che Konzen, Martin “Dunsmere” invece che Dunsmuir, Mark “Zibokowski” invece che Zbikowski.
Le informazioni più rilevanti, però, sono relative ai prodotti più recenti: DOS 3.1, Reti Microsoft over Xenix Stack, Compilatore MS C-3 e persino i nuovi prodotti in cantiere, da Windows al “fumoso” European DOS 4 (ne abbiamo parlato qui European MS DOS 4). Del primo si descrivono i Goal di progetto (risiedere insieme al DOS su un disco da 360K, essere fruibile su in sistema con 256K RAM, ecc), mentre del secondo si ipotizza un rilascio in-bundle con Windows per la metà del 1986 e si evidenzia come, per problemi di natura tecnico/temporale, gli elementi alla base della concorrenza, derivati da Xenix, come thread e pipe, siano stati accantonati.
Il documento enfatizza come Iris stia già utilizzando l’allora più recente beta di Windows, e come la società sia difronte ad una serie di problemi che interessano l’SDK, il Compilatore e l’Ambiente stesso.
Nella nota 5.6 si evince che Microsoft sia al lavoro per utilizzare la memoria alta (HMA, i primi 64Kb di memoria dopo il primo mega), anche se non riuscirà a farlo efficacemente prima del rilascio dell’MS-DOS 5.0 (1991).
Nella sezione 5.8 compare anche il DOS 5.0 (alias OS/2, successore del DOS 4 e non dell’ MS-DOS 4) con le relative caratteristiche: protected mode, pipes, threads, asynchronous I/O, demand execution, installable file systems, sound services, >32MB file systems. Tutto ciò, ad esclusione dei servizi multimediali (audio), troveranno posto nella prima release di OS/2 (in realtà per l’installable file system – IFS in HPFS, bisognerà attenere la release 1.20 del 1989). Inoltre Microsoft afferma che i software pre-esistenti non avranno difficoltà ad essere eseguiti su Windows/DOS 5.0. In realtà è risaputo che questa promessa non si è poi rilevata veritiera.
Spulciando i dettagli di un ulteriore meeting di Novembre dello stesso anno, alcuni giorni prima del rilascio ufficiale di Windows 1.01 (20 Novembre 1985), chiaramente già disponibile in versione finale. Iris non è soddisfatta dalle feature e dalle performance del sistema e si apre un dibattito sulla versione 1.1 (non 1.01!) che Microsoft vorrebbe rilasciare nell’arco di 6-9 mesi, troppi però per le esigenze di Iris. Come sappiamo non verrà mai rilasciata alcuna versione 1.1 di Windows, ma è probabile che Windows 2.0 contenga quanto previsto in origine per essa.
Al di la dei tecnicismi, ad Iris si deve l’abilità di OS/2 1.x di eseguire Windows 2.0 in una DOS Box, avendo convinto Steve Wood (Windows Architect) del valore della feature.
Il tutto lascia intendere che Ozzie era riuscito a stringere una partnership preferenziale con Gates, tanto da poter sfruttare anticipatamente le innovazioni di Microsoft in un momento cruciale del mercato del software, in cui la stessa casa di Redmond è solo “una software house” in lotta per il controllo del mercato.
PS: Ozzie nel 2005 approderà in Microsoft come uno dei tre Chief Technical Officers (CTO), prima di assumere il ruolo di Chief Software Architect nel 2006, dopo il distacco definitivo di Bill Gates.