Molto spesso si dà per certa la fine del giornalista come lo conosciamo, schiacciato dalla velocità di propagazione della notizia, dall’ubiquità della rete e dai nuovi media che avanzano in forme e mezzi trasmissivi sempre nuovi.
A lui si riconosce la funzione di filtro e verifica delle notizie, che invece da questi stessi mezzi è a volte facilitata, ma la dotazione tecnologica di questo lavoro non è cambiata poi molto negli ultimi anni: da macchina da scrivere a computer, da stenografia a registratore audio, al massimo ai cronisti di guerra qualche concessione maggiore in termini di compattezza e ingombro (palmari, telefoni satellitari, eccetera).
Ma ecco una nuova penna che promette di cambiare in meglio questo antico mestiere.
Commercializzata da Livescribe con la tagline “never miss a word” la Paper Pulse è una normalissima penna a sfera e scrive come una penna a sfera. La sua forma un po’ pasciuta però nasconde un computer in miniatura con processore ARM a 150Mhx, una memoria NAND da 1 o 2 Gb, microfono e altoparlante.
Abbinandola a dei particolari fogli in grado di impartirle istruzioni (direi attraverso una videocamera) la penna registra i movimenti della mano e trasferisce gli appunti in forma digitale nella sua memoria, pronti per poter essere riversati su PC e organizzati o catalogati. Ne esiste anche una versione “deluxe” che non ha bisogno della carta speciale, ma usa un piccolo LCD a infrarossi da mettere vicino a un qualsiasi blocco note.
Inoltre, sempre a comando, la penna può registrare l’audio e sincronizzarlo con gli appunti presi in quel momento. Se ad esempio sto scrivendo un appunto durante una conferenza, potrei aver necessità di aggiungere delle note a voce perché è più veloce, oppure di registrare l’audio dello speaker mentre prendo i miei appunti.
Tornato a casa non ci sarà bisogno di sbobinare tutto l’audio, mi basterà tornare con la penna al punto in cui ho preso l’appunto per avere l’audio di quel momento.
Questa operazione mi sembra particolarmente furba, ed è spiegata ottimamente nei video del sito ufficiale. A me sembra una reinvenzione di un oggetto molto comune in linea con i tempi in cui viviamo, e in grado di facilitare il lavoro di molte persone, non solo dei giornalisti. Penso ovviamente agli studenti, ma anche in normali uffici dove si fanno riunioni fiume avrebbe un suo senso compiuto.
Diciamo che il vostro capo non potrà più negare di aver detto qualcosa in riunione, perché “buona penna non mente”.