Pubblichiamo un guest post di Isaac
Ieri abbiamo sviluppato una panoramica pressoché completa delle caratteristiche e delle potenzialità di questo gioiellino. Introduciamo il discorso delle prospettive. nVidia si mostra ambiziosa: con le due tipologie di processori Tegra (APX e serie 600) cerca difatti di coprire un segmento ampio di dispositivi.
Dal mio punto di vista è l’APX 2500 ad essere particolarmente interessante, in quanto le sue capacità in ambito multimediale e 3D arrivano con un tempismo straordinario nello scenario attuale. Grazie alla diffusione dei touch screen e agli stimoli che arrivano dall’iPhone, vediamo sempre più lo sforzo delle varie case produttrici di smartphone di andare oltre a quelle che sono le interfacce viste finora, spesso deliranti e prive della minima logica.
La strada che va verso questa direzione passa anche per animazioni, effetti 3d, trasparenze e quant’altro; a volte per mere questioni estetiche, a volte per scopi funzionali (basti pensare allo scorrimento dei contatti dello stesso iPhone).
Il limite oggi è rappresentato proprio dall’hardware: tutto viene fatto fare alla CPU (anche nei pochi casi in cui c’è a disposizione un chip dedicato al 3D) per cui gli sviluppatori devono adottare scelte conservative sia in termini di qualità (ovvero: pochi poligoni) sia in termini di quantità (ovvero: animazioni ed effetti solo quando servono, perchè il lavoro della CPU costa batteria).
L’APX 2500 quindi si inserisce molto bene: usa un’architettura rodata (ARM) affiancata da una GPU di cui attualmente si stente la mancanza; il tutto in una soluzione compatta, potente e ben supportata. Non solo: lo stesso discorso vale anche per gli altri ambiti di impiego di questo processore.
I navigatori GPS infatti stanno tutti andando nella direzione del 3D, e ancora più degli smartphone patiscono l’inadeguatezza dell’hardware; i PMP (Portable Multimedia Player) si trovano ad affrontare la sfida dell’alta definizione, e non sanno bene come fare.
Insomma, non so dire se sarà proprio l’APX 2500 ad avere successo o se rappresenterà solamente l’apripista per una nuova generazione di chip; non so se effettivamente gli sviluppatori sfrutteranno sin da subito le potenzialità che vengono messe a disposizione o se passeranno ancora anni ma una cosa è certa: la direzione è segnata.
Il prossimo passo sarà rappresentato da interfacce più raffinate, ricche d’effetti (prima di pensare alle pacchianate ricordatevi dall’antialias, ad esempio) e fluide; dalla capacità di riprodurre filmati in HD direttamente sul televisore, dalla possibilità di realizzare filmati a buone risoluzioni e con un ottimo algoritmo di compressione – e non quello schifo di MJPEG; da applicazioni simili a quelle dei computer “veri” (macchè Google Maps, datemi Google Earth), ivi compresi i browser, finalmente in grado di supportare il Web 2.0 e perfino di visualizzare correttamente le pagine dei siti 1.0.
Nella prossima puntata discuteremo ulteriormente le prospettive del nuovo SOC di casa nVidia.