Il titolo è provocatorio e l’ho ripreso direttamente dall’articolo di VentureBeat, ma in effetti guardando lo stato di avanzamento di questo progetto di SoftKinetic la considerazione ha un suo senso.
Al momento infatti la console Nintendo rappresenta uno dei punti più alti dell’interazione uomo-macchina quando di mezzo c’è il riconoscimento del movimento, ma per funzionare ha assolutamente bisogno di un controller (o di fonti luminose, invertendo trasmettitore e ricevitore). L’ideale non sarebbe non avere assolutamente nulla addosso o in mano? Ecco, appunto…
Utilizzando una semplice telecamera e spostando tutto l’onere del calcolo su hardware e software, in una sorta di motion-capture parecchio sofisticato e in tempo reale, il lavoro di softkinetic è in grado di replicare su un avatar i movimenti di una o più persone e di collegarli alla dinamica di un gioco e al suo motore fisico. Così per volare è sufficiente sbattere le braccia, per segnare un goal c’è bisogno di calciare per davvero un pallone (virtuale) e per sfondare un muro bisogna letteralmente saltarci dentro.
Un’altra applicazione di questa tecnologia (che tecnicamente esiste già, ma non a questo livello di dettaglio) sarebbe la possibilità di impartire comandi a un computer muovendo le mani davanti alla telecamera, magari miniaturizzata nello schermo o nel notebook, esattamente come visto fare in Minority Report. In questo caso si potrebbero spostare le icone muovendole con la mano senza bisogno di toccare niente, e il click sarebbe un semplice colpetto a vuoto nell’aria.
Ulteriori video a maggiore risoluzione sono sul sito di Softkinetic anche nella sezione Technology | demonstrations, dove si dimostra che il controller non è nemmeno necessario per gli spostamenti orizzontali nell’ambiente di gioco.