Proseguiamo sulla valutazione del risparmio elettrico per i vari settori presentati in precedenza, andando oggi a parlare del Settore Industriale.
Prima di entrare nel dettaglio delle soluzione e degli interventi per il risparmio elettrico nel settore industriale è importante ricordare come tale settore risulti suddiviso.
Tale suddivisione è stata esposta in precedenza, quando sono stati analizzati (riferiti al 2009) dettagliatamente i consumi, e viene ora qui riportata:
- Manifatturiera di base (Siderurgica, Chimica, Materiali da Costruzione, Cartaria) – 57.420 GWh
- Manifatturiera non di base (Alimentare, Tessile, Costruzioni, Energia ed acqua) – 55.096 GWh
- Siderurgica – 15.731 GWh
- Materiali non Ferrosi – 5.092 GWh
- Chimica – 14.591 GWh
- – di cui Fibre – 363 GWh
- Materiali da Costruzione – 12.631 GWh
- – Estrazione da cava – 917 GWh
- – Ceramiche e Vetrarie – 4.648 GWh
- – Cemento, Calce e Gesso – 4.251 GWh
- – Laterizi – 798 GWh
- – Manufatti in Cemento – 655 GWh
- – Altre Lavorazioni – 1.362 GWh
- Cartaria – 9.376 GWh
- – di cui carta e cartotecnica – 7.640 GWh
- Alimentare – 12.558 GWh
- Tessile, Abbigliamento e Calzature – 6.197 GWh
- – Tessile – 4.412 GWh
- – Vestiario e Abbigliamento – 690 GWh
- – Pelli e Cuoio – 607 GWh
- – Calzature – 487 GWh
- Meccanica – 19.105 GWh
- – di cui apparecchiature elettriche ed elettroniche – 3.109 GWh
- Mezzi di Trasporto – 3.630 GWh
- – di cui mezzi di trasporto terrestri – 2.838 GWh
- Lavorazione Plastica e Gomma – 8.411 GWh
- – di cui articoli in materie plastiche – 7.194 GWh
- Legno e Mobilio – 3.804 GWh
- Altre manifatturiere – 1.390 GWh
- Costruzioni – 1.808 GWh
- Energia ed acqua – 16.181 GWh
- – Estrazione Combustibili – 392 GWh
- – Raffinerie e Cokerie – 5.979 GWh
- – Elettricità e gas – 3.528 GWh
- – Acquedotti – 6.282 GWh
La siderurgia, così come l’industria chimica, dei materiali da costruzione fa ampio uso di energia elettrica per il funzionamento dei processi di lavorazione, si pensi ad esempio ai forni elettrici utilizzati per alcuni processi siderurgici o per alcune azioni di “cottura” dei laterizi, oppure ad alcuni reattori chimici che richiedono energia termica, in certi casi prodotta mediante sistemi elettrici.
L’industria alimentare, meccanica e quella della lavorazione della plastica e e della gomma presentano situazioni analoghe, richiedendo forti quantitativi di energia elettrica di processo e pertanto scarsamente riducibile per via diretta.
Appare pertanto evidente come il risparmio elettrico nell’industria sia di difficile perseguimento, in quanto sono spesso gli stessi processi industriali ad impiegarla direttamente, ma sicuramente alcuni miglioramenti sono possibili intervenendo, quando non direttamente sul processo, operando sui dispositivi ausiliari, ovvero quelle macchine utilizzate nel processo ma non operando esse stesse le trasformazioni del processo industriale, quali ventilatori, pompe ed impianti nelle quali sono inserite.
Questo ambito di intervento permette risparmi elettrici che possono essere più o meno elevati in funzione delle potenze in gioco e dell’efficienza di quelle già installate, oltre che intervenendo sugli impianti in termini di riduzione delle resistenze, ovvero riducendo le perdite di carico distribuite e concentrate, minimizzando la lunghezza delle condotte ed impiegando sezioni delle stesse adeguate.
Anche per oggi è tutto, vi rinnovo l’appuntamento alla prossima settimana per continuare a parlare di risparmio elettrico relativamente al Settore Terziario, sempre su AppuntiDigitali, sempre con la rubrica Energia e Futuro.