Forse già sapete che Apple ha di recente acquisito P.A. Semi (“piccolo” produttore di microprocessori ad alta efficienza energetica) per la cifra di 278 milioni di dollari. Quello che ancora non è chiaro invece è il motivo di tale acquisizione. Dalla sede di Cupertino affermano che è consuetudine di Apple acquisire di tanto in tanto aziende ad alto contenuto tecnologico, come se facessero shopping per svago, ma è chiaro che non vogliono sbottonarsi.
Mentre tutti si chiedono in quali progetti della mela sarà coinvolta questa nuova divisione, qualcuno si è chiesto chi sono gli attuali clienti della P.A Semi e si è scoperto che i microchip da questa prodotti finiscono prevalentemente nei missili (cosiddetti) intelligenti, nei radar militari e nei rilevatori di mine dell’esercito statunitense.
Ovviamente se esistono missili intelligenti, qualcuno i chip deve produrli, ma se a farlo è la Apple le cose cambiano per qualcuno. L’aver creato negli anni un brand così forte (tanto da far sembrare i propri acquirenti più che degli utenti dei seguaci, agli occhi del resto del mondo) porta sicuramente immensi vantaggi, ma l’essere famosi e seguiti, porta anche ad essere osservati e giudicati.
Finché la P.A. Semi era conosciuta soltanto dai propri dipendenti e dall’esercito statunitense quei poveri missili potevano volare in pace, adesso invece si cerca la polemica.
Al quartier generale della mela però non si scompongono e, anzi, rassicurano l’arma, promettendo continuità nel tempo per quanto riguarda vendita e assistenza in questo settore.
Nel frattempo cadono nel dimenticatoio le ipotesi iniziali che volevano i processori PowerPC prodotti da P.A Semi all’interno dei futuri iPhone e iPod , mentre il The Register ironizza, ipotizzando lo sviluppo da parte di Apple, di una nuova tecnologia bellica rivoluzionaria e intuitiva nell’uso che dovrà chiamarsi iBomb.