Un gruppo di scienziati cinesi, ha dichiarato di aver riscontrato che vegetali cresciuti in condizioni di assenza di gravità, nello spazio, possono raggiungere dimensioni enormi; cosa, che secondo la loro opinione, può aiutare a risolvere l’eterno problema della fame nel mondo.
Stando a quanto riportato dal quotidiano Telegraph, è ormai provato che condizioni di zero-gravità possono produrre frutta e verdura dalle dimensioni esagerate e, con un più alto contenuto di vitamine rispetto ai prodotti tradizionali.
Questo progetto, attivo ormai da anni, prevede l’invio di semi (caricati su satelliti) in orbita e al loro rientro, dopo una permanenza nello spazio di almeno due settimane, la loro coltivazione in apposite serre. Le colture spaziali cinesi, producono giganti verdi come quello che potete vedere nella foto qui sotto.
Alla Guangdong Academy of Agricultural Sciences in Cina, hanno ormai prodotto di tutto in formato maxi, dai pomodori alle angurie. La prima spedizione di semi nello spazio è avvenuta nel 2006.
Dopo la germinazione, le specie migliori vengono accuratamente selezionate per essere coltivate; il ricercatore Lo Zhigang ha dichiarato: “Lo sviluppo dell’agricoltura tradizionale è ormai arrivato al limite delle proprie possibilità e la domanda di cibo da parte della popolazione mondiale non ha fine. […] I semi spaziali offrono la possibilità di far crescere frutta e verdura più velocemente e con dimensioni notevolmente maggiori”.
Fino ad ora un totale di 22 province ha preso parte al programma coordinato dalla Chinese Academy of Sciences; la Cina dichiara che questi vegetaloni sono già stati venduti al Giappone, Thailandia e Singapore e che hanno suscitato l’interesse di molte aziende europee.
Il perché di questa crescita miracolosa non è comunque del tutto chiaro, molte ricerche sono in corso, si parla di radiazioni cosmiche, micro-gravità, campi magnetici…
Appena ho letto l’articolo non ho potuto non pensare al film Nuovomondo di Emanuele Crialese. Nella pellicola i personaggi, emigranti italiani, si imbarcano per l’America e fantasticano sui raccolti miracolosi del nuovo mondo: le loro carotone oniriche sono già realtà.