AllRise è una startup Israeliana che ha come obiettivo quello di conciliare controversie tra persone fisiche e/o giuridiche, ponendo la community a giudice terzo della lite.
Una volta iscritti al sito si sottopone il proprio caso e, volendo, si convoca la controparte con un invito via email a sottoporre le proprie ragioni. Le parti racconteranno così la propria versione dei fatti, corredando il tutto con eventuali immagini a supporto delle proprie tesi.
La parola a questo punto passa alla community: ogni utente iscritto al sito potrà infatti decidere chi, a suo avviso, ha ragione e chi ha torto. Trascorso un determinato periodo di tempo, sarà noto il vincitore della “causa”.
Ovviamente AllRise non ha alcun valore giuridico vincolante per le parti (salvo, ovviamente, diversa pattuizione tra queste) e vuole, almeno in questa fase, essere più una sorta di “gioco” tra parti che hanno sì una divergenza, ma che accettano con simpatia e affetto di lasciarla decidere dalla community.
È in ogni caso l’ennesimo esempio di come questa vasta community che si sta creando in rete, possa essere utilizzata per gli scopi più diversi, aprendo a soluzioni prima neanche lontanamente immaginabili.
Tempo fa avevo parlato del progetto Neozelandese di coinvolgere i cittadini, attraverso un Wiki, alla produzione del nuovo testo legislativo del Codice di Polizia, esperimento che fu un vero successo.
Il Web 2.0 con il suo carico di partecipazione “dal basso” degli utenti è quindi capace di intervenire persino nel campo giuridico, uno dei settori notoriamenti più restii (anche per ovvi limiti tecnici) all’aggiornamento e alla partecipazione popolare.
AllRise è al momento in fase di Alpha Privata, ma dalla home page del sito è possibile richiedere l’invio di inviti.