Il confronto tra i PC e le console è da sempre stato motivo di aspre battaglie nelle community dedicate ai videogames ed all’hardware.
Lo schieramento vicino al mondo delle console ne decanta la maggiore propensione al gioco vero e proprio (del resto nascono per quello), migliori controller, maggiore facilità d’uso ed un’offerta in termini di titoli spesso superiore grazie anche alle molte esclusive che si sono susseguite nel corso degli anni. Esiste anche un vantaggio in termini di costi, soprattutto nel lungo periodo: una console costa bene o male quanto una scheda video di fascia alta, che è solo una delle componenti alla base di un PC carrozzato per giocare, e la vita di una console è ben superiore a quella di qualsiasi configurazione hardware.
Ben diversa è la posizione di chi sostiene il gaming su PC, spingendo sulla possibilità di essere all’avanguardia dal punto di vista tecnologico grazie all’espandibilità che offrono i personal computer, così come sulla maggiore possibilità di configurazione degli aspetti grafici, una vera manna per tutti i cosiddetti power user che vanno alla ricerca di driver, patch, tweak e delle opzioni più nascoste nei file di configurazione al fine di abbattere un record dopo l’altro a suon di frame al secondo.
Chiaramente esistono altri aspetti che possono far favorire il mondo del PC come, ad esempio, l’inarrivabile, per le console, accoppiata mouse + tastiera per giocare ai FPS, ma ne esiste soprattutto uno che è legato alla pirateria: è molto semplice scaricare ISO e relativi crack su PC, rispetto alla controparte console, e questo è uno dei motivi che hanno spinto molte software house a concentrarsi più sulle varie XBox e Playstation.
Il risultato è stato che molti titoli sono usciti solo per console e molti altri, benché disponibili su PC, spesso sono risultati essere delle mere conversioni della versione console, il che ovviamente non è la soluzione ottimale per sfruttare le notevoli potenzialità dell’hardware su PC, e fa decadere uno dei principali vantaggi di questa piattaforma.
Ebbene, recentemente la PC Gaming Alliance, un consorzio formato tra gli altri da colossi del calibro di Intel, AMD e Dell, al fine di promuovere il gioco su personal computer, ha rilasciato una serie di dichiarazioni secondo le quali si ritiene che questa piattaforma per i videogame stia tornando in auge grazie ad una serie di operazioni commerciali come, ad esempio, la distribuzione dei titoli in formato digitale.
Secondo la PC Gaming Alliance non è corretto confrontare i PC con le console, perché tale confronto sarebbe paragonabile a confrontare la sola XBox 360 con la totalità delle altre piattaforme di gioco, PC compreso. Sempre il consorzio, inoltre, afferma che il grado di penetrazione dei personal computer nei mercati di tutto il mondo è notevolmente superiore a quello delle console e questo fa dei PC una piattaforma con disponibilità nettamente maggiore.
Personalmente concordo con la PC Gaming Alliance sugli inappropriati confronti spesso fatti tra PC e console, tuttavia non concordo con la visione del mercato dei PC in base alla quale, per farla breve, poiché esistono molti più PC che console nel mondo, allora i PC siano la piattaforma di gioco più diffusa e dalle maggiori potenzialità.
La realtà è che se togliamo da questo conteggio tutti i personal computer che per limitazioni hardware non possono far funzionare decentemente i videogiochi delle console di ultima generazione (soprattutto XBox 360 e PS3), resta ben poco. Se eliminiamo la quasi totalità dei sistemi dotati di grafica integrata o comunque di fascia bassa, cioè la maggioranza del mercato sia desktop che notebook, otterremo solo una ristrettissima fetta del mercato globale.
Può sicuramente essere vero che le nuove strategie commerciali e di distribuzione possano migliorare la situazione per quanto riguarda questa piattaforma, ma personalmente ritengo che negli ultimi anni il mercato dei videogiochi su PC sia stato letteralmente tenuto in vita da aziende come Microsoft, NVIDIA e AMD e dai loro programmi di sponsorizzazione atti a proteggere e sostenere il mercato di fascia alta dei loro prodotti: la scomparsa del gaming su PC non farebbe altro che sfavorire la diffusione non solo di Windows in ambiente domestico, ma anche di tutte le schede video e i processori di fascia medio-alta che trovano posto nei case dei videogiocatori più esigenti.