L’avvento della rete – in particolare del commercio elettronico, del file sharing e dei siti di aste – ha reso possibile l’accesso a un patrimonio musicale virtualmente illimitato, abbattendo confini e mettendo in comunicazione mercati. Questa crescita ha prevalentemente riguardato lo sviluppo delle nicchie: per i grandi hit non sono mai esistiti problemi di distribuzione.
È questo il fenomeno che Chris Anderson, editor in chief di Wired, ha definito Long Tail: il superamento dello schema “old economy” secondo cui la maggioranza delle vendite viene da un numero ristretto di articoli, a favore di una più equa ripartizione delle vendite fra tutti gli articoli disponibili. Non mi addentrerò oltre l’argomento, per il quale vi rinvio senz’altro alla lettura dell’ottimo libro intitolato per l’appunto The Long Tail e dell’omonimo blog.
L’idea nata dalla collaborazione di Amazon e EMI e Sony BMG mira a trarre vantaggio proprio da questo trend di mercato: i tre giganti renderanno infatti disponibile un vasto catalogo di musica rara, per la quale esiste un certo livello di domanda. La piattaforma di distribuzione sarà CreateSpace – in precedenza nota come CustomFlix, acquisita della stessa Amazon nel 2005 – tramite la quale sarà possibile non il download ma la ristampa degli album scelti su CD.
L’idea è interessante, ma in ultima analisi credo che da un lato non scalfirà il florido mercato della musica vintage: il possesso di un LP d’epoca è un’esperienza non replicabile artificialmente. Dall’altro la miriade di etichette indipendenti che hanno motorizzato numerose nicchie musicali del passato, sfuggono sistematicamente a questo nuovo paradigma, per il quale probabilmente resta molto più pratico eBay o il P2P.
Fonte: TgDaily