Quello che è appena cominciato, è da più parti indicato come l’anno degli smartphone, quello in cui la percentuale di telefoni cellulari “normali” sarà un minoranza rispetto ai telefoni intelligenti.
Personalmente devo dire che finora non ho ancora trovato molto utili gli smartphone, tant’è che possiedo ancora un cellulare classico, forse perché ancora non ho visto delle applicazioni realmente funzionali per il singolo.
E dire che per lavoro invece, sto sviluppando un software proprio per dispositivi Android! Da osservatore quale sono, vedo molti colleghi con l’ultimo ritrovato tecnologico tra le mani, che però non lo sfruttano, a mio giudizio, in maniera ottimale e si limitano ad usare i giochini od ad andare su Facebook, benché qualche applicazione interessante esista (su tutte, credo le migliori siano quelle di navigazione tramite GPS e la relativa geolocalizzazione dei servizi).
Credo insomma, che gli smarthpone abbiamo un potenziale enorme e che possano davvero semplificarci la vita, ed anche se qualcosa già lo stanno facendo non siamo ancora arrivati, ma soprattutto abituati, ad avere applicazioni davvero notevoli. Negli ultimi giorni se avete seguito un po’ di cronaca informatica, vi sarete accorti delle innumerevoli notizie riguardanti gli NFC, ossia quella tecnologia che ci permetterà di rendere il nostro telefono un’estensione del nostro portafoglio o della nostra carta di credito.
Prima di proseguire oltre, vi rimando subito alla serie di articoli tecnici nei quali abbiamo esplorato ogni possibile cunicolo della tecnologia alla base di questi dispositivi, nei quali trovate anche delle interessantissime disquisizioni sulla sicurezza, e che potete trovare cliccando qui. Sembra che i colossi informatici, a partire da Microsoft, Google ed Apple solo per citarne alcuni, stiano letteralmente diventando pazzi per gli NFC, e pare che anche il pubblico sia ben disposto verso questi nuovi orizzonti.
Recentemente, uno studio del politecnico di Milano, ha rilevato come un buon 60% circa dei nostri connazionali trovi queste tecnologie estremamente utili, veloci e funzionali. Questo dato a dire la verità mi sorprende un po’: non credevo che così tante persone fossero aperte a tecnologie così delicate in quanto c’è il proprio denaro in gioco, ma visto che la fenomenologia da smartphone ha contagiato un po’ tutti, lo psicologo che c’è in me dice che qualsiasi cosa sia propinabile attraverso l’iPhone di turno, le persone lo accetteranno con molta più facilità.
Tornando alla cronaca, abbiamo appreso che Samsung e Visa hanno avviato una partnership per portare entro le olimpiadi di Londra del 2012, un dispositivo con NFC integrato da utilizzare per micropagamenti e per usufruire di alcuni servizi Visa. Inizialmente, Samsung offrirà gratuitamente i propri cellulari agli atleti che le faranno da sponsor, mentre Visa si occuperà della speciale SIM che permetterà di rendere fruibili i pagamenti.
Dal canto suo neppure Apple sta a guardare, in quanto pare ormai certo che il prossimo iPhone 5, in arrivo in autunno, integrerà il supporto alle tecnologie di prossimità, e certamente saranno presenti delle API per sfruttarne appieno il potenziale anche nelle App di terze parti.
Anche Microsoft ha annunciato che è in sviluppo un’ applicazione per Windows Mobile capace di fornire ai dispositivi compatibili la possibilità di sfruttare i chip NFC, e c’è da scommettere che dal matrimonio con Nokia nasceranno molti modelli con queste caratteristiche. Come al solito però, Google sembra l’azienda più avanti nello sviluppo di tecnologie di prossimità. Infatti, esiste già un telefono, il Nexus S, che equipaggiato con Android permette già di usare queste potenzialità, peraltro già presenti nel kit di sviluppo nella forma di API belle pronte per noi sviluppatori.
Inoltre, l’azienda di Montain View ha avviato una collaborazione con Mastercard e Verifone sempre con lo scopo di fornire ai clienti la possibilità di trasferire il proprio conto in un portafoglio digitale. Ma c’è di più: non dimentichiamo che Google vive principalmente di pubblicità, e che dietro lo stesso sviluppo di Android e Chrome altro non c’è che la volontà di portare la propria piattaforma pubblicitaria anche sugli smartphone, di cui già da tempo Eric Schmidt e soci ne avevano intuito le potenzialità economiche.
Sembra quindi, secondo l’autorevole Wall Street Journal, che Google pianifichi di estendere il proprio mercato agevolando gli acquisti con qualche “sconto” in cambio della vendita di spazi pubblicitari durante la transazione, ed in cambio di informazioni sulle abitudini dei clienti (e quindi pubblicità mirata verso il singolo, più efficaci e quindi più remunerative, da cui certamente scaturiranno polemiche in materia di privacy).
Tornando a casa nostra invece, a partire da lunedì prossimo (l’11 aprile), inizierà a Milano la prima esperienza commerciale di una tecnologia basata sugli NFC (in realtà, con ben un anno di ritardo rispetto alla previsioni iniziali). Si tratta di una collaborazione tra Telecom Italia ed ATM (la società che gestisce il trasporto pubblico), che permetterà di pagare il biglietto dei mezzi pubblici direttamente con il cellulare.
Il servizio, chiamato Mobile Pass, inizialmente sarà solo in fase di test presso un ristretto gruppo di utenti ai quali sarà fornito gratuitamente un cellulare Samsung GT – S5230N, che permetterà non solo di fruire dei servizi ATM ma ovviamente anche di pagare direttamente il ticket “passando” il telefono sugli appositi ricevitori. Insomma sembra che questo 2011 sia partito all’insegna degli NFC, la nuova frontiera dei pagamenti online, resi più agevoli e comodi di quanto non lo siano i metodi elettronici tradizionali, che non sempre sono efficaci soprattutto all’estero.
Proprio per garantire l’interoperabilità mondiale di questa tecnologia, è nato l’NFC forum, alla quale stanno via via aderendo i maggiori attori del settore informatico, bancario e telefonico: è necessario infatti, affinché questa tecnologia prenda davvero piede, che ci sia uno standard unico che permetta di rendere i terminali funzionanti indipendentemente dalla “marca” del telefono o dalla banca di appartenenza.
Il vero valore aggiunto di queste soluzioni è proprio la facilità d’uso, questione cruciale per incrementare il business, stimato oggi in circa 30 miliardi di euro e destinato decuplicarsi in pochi anni, favorendo tutto il commercio digitale ed aumentando il fatturato di tutte quelle aziende che per prime stanno mettendo le mani su questo nuovo mercato. D’altra parte anche io spesso sento l’esigenza di avere un’unica soluzione per il pagamento dei miei acquisiti, perché a volte trovo difficoltà a tenere in linea la carta di credito, la prepagata, Paypal e chi più ne ha più ne metta.
Accentrare tutto su un solo dispositivo collegato al mio conto bancario, permetterà di facilitare gli acquisti facendomi “scucire” più denaro di quanto non ne spenda oggi. Ora la domanda è: siamo davvero pronti ad accogliere una tecnologia del genere? Una tecnologia che ha tutte le carte in regola per farci dimenticare il soldo di carta? Credo in verità, che la maggior parte delle persone non lo sia, perché vedo ancora troppa diffidenza e difficoltà nell’usare le nuove tecnologie.
Senza contare che già immagino le paure relative all’uso di una tecnologia wireless, con scenari da film in cui un malintenzionato dotato di parabola potrà sottrarci il credito. Ebbene, se avete letto gli articoli che vi ho proposto qualche riga più in su, sapete anche che su questo fatto siamo relativamente molto tranquilli, e che la tecnologia è a prova di bomba: come al solito il punto debole della catena è l’uomo, sia dalla parte degli implementatori (che dovranno realizzare a regola d’arte i servizi e le apparecchiature) sia da parte degli utenti.
Dovremmo tutti quanti imparare ad usare la tecnologia, perché stavolta non si tratterà solo di aggiornare il profilo su Facebook, magari lasciandolo loggato o con la password “123456”: purtroppo vedo troppa leggerezza nell’uso di molti servizi online, cosa che nessuno può permettersi quando si parla del proprio denaro. Al tempo stesso però, sono certo che tutti accoglieranno la nuova tecnologia con favore, anche perché come ho già accennato, vedo che qualsiasi cosa sia propinata all’interno dell’oggetto di culto di questi anni, lo smartphone, viene accettata ed usata dalle persone quasi fosse uno status symbol che ci eleva al di sopra delle vecchie generazioni.
Forse è per questo che non ho ancora uno smartphone, perché stando dall’altro lato della barricata, non vedo come la possibilità di inserire un cinguettio su Twitter mi possa rendere tecnologicamente superiore. La verità è che molte persone, usano solo quello che la pubblicità gli propone, facendogli credere di essere alla moda solo perché hanno il touch capacitivo, quando in realtà non hanno la minima idea di ciò che stanno facendo. Non discuto della comodità indubbie di questi aggeggi, piuttosto dei molti automi che le usano.
Il mio pensiero è quindi che gli NFC siano una tecnologia fortissima, valida ed utilissima, che potrà rivoluzionare il modo in cui trattiamo con il denaro, e se questa tecnologia avrà successo oppure no, non sarà solo merito dei “tecnici” che la implementeranno, ma anche e soprattutto degli utenti che ne usufruiranno.
Qual è il vostro punto di vista, userete con coscienza e con fiducia gli NFC? E sulla questione smartphone, quanti di voi lo usano davvero, non nel senso letterale del termine, ma nel senso delle potenzialità che ha indubbiamente in più di un telefono classico? Io so che siete in tanti, ma purtroppo solo una minoranza… e mi dispiaccio solamente del fatto che la tecnologia stia diventando solo una moda piuttosto che un vero punto di forza e di sviluppo per la nostra società.