L’accostamento con il blockbuster marvelliano è sin troppo facile, ma d’altronde la notizia capita proprio a pochi giorni dall’uscita in sala della pellicola con le gesta dell’uomo di ferro: l’esercito americano, in collaborazione coi soliti noti della DARPA, ha mostrato un esempio funzionante ed evoluto di esoscheletro meccanico, nome in codice Exoskelethon, in grado di aumentare il potenziale di fatica sopportata da un corpo umano senza impacciarlo troppo.
Nato nei laboratori della Raytheon, l’exoskeleton è il frutto di un programma iniziato nel 2000 e attualmente finanziato con un contratto biennale da 10 milioni di dollari. Un esoscheletro di questo tipo consente, tra le altre cose, di trasportare un uomo sulle spalle (magari un ferito) per molti chilometri o di sollevare senza sforzo 90 chili svariate centinaia di volte.
Chiaramente le applicazioni di questo tipo di tecnologia trascendono il campo militare, e per fortuna presto potrebbero venire in soccorso di squadre di personale che deve scavare le macerie di un crollo, o di movimentare velocemente grossi carichi di merce (tanto per restare in tema cinematografico, Sigourney Weaver in Aliens: scontro finale).
Il video che segue è parecchio esplicativo circa le possibilità di questo sistema e la sua agilità, basti pensare che si è in grado di camminare sui talloni o correre. Non dipana una questione secondo me fondamentale: la vera prova di agilità si fa guardando se e in quanto tempo il sistema uomo-macchina è in grado di rialzarsi dopo una caduta. L’altra grande questione riguarda l’alimentazione necessaria e la durata della necessaria e immancabile batteria.