Nel ricostruire la storia di IBM TopView (egregiamente illustrato a livello funzionale qui da Alessio), mi sono imbattuto nella difficoltà di trovare informazioni sul team che ne ha curato la realizzazione e sulle motivazioni che spinsero BigBlue ad avallarne la realizzazione.
Dopo diverso tempo speso in ricerche e letture varie sono riuscito a risalire a David C. Morrill, team lead del progetto, scoprendo che TopView, in realtà, deriva da un precedente lavoro di Morrill nato addirittura su un sistema IBM System/370 emulato attraverso una sorta di Virtual Machine.
L’IBM System/370 “reale”
Nei primi mesi del 1980 Morrill, infatti, comincia a lavorare ad un sistema di windows management system (WMS) per i futuri computer IBM e, ovviamente, per il PC di cui, però, non erano ancora ben chiare le specifiche e le caratteristiche finali.
Il tecnico IBM racconta che, ben presto, il suo lavoro si blocca a causa dell’impossibilità del System/370 di gestire direttamente l’accesso alla memoria video tramite la mappatura diretta (direct mapped), costringendolo all’utilizzo di un Apple II per proseguire il suo lavoro. La cosa, però, non viene avallata dai legali della IBM che vietano assolutamente l’utilizzo di macchine Apple nei laboratori di ricerca della società e portando Morrill a lavorare sul progetto autonomamente nel tempo libero.
Una prima demo del WMS, internamente, a primavera del 1981, suscitando indifferenza nel management di IBM che non intende dare spazi a paragoni diretti tra i propri sistemi e quelli di Apple, quest’ultimi ormai proiettati verso ambienti operativi con interfaccia grafica a finestre.
Nonostante ciò a Morrill viene chiesto di lavorare ad un porting del proprio lavoro per il nascente PC, sfruttando un emulatore basato sull’Intel MDS (Microprocessor Development System). Con tutte le difficoltà del caso, a settembre del 1981 il tecnico presenta GLASS, salvo poi riscriverlo quasi completamente nei mesi successivi su un PC “reale” ultimandolo a gennaio del 1982.
Nei due anni successivi, tra sedi di lavoro provvisorie, riassegnazioni e l’incertezza di un mercato (quello dei PC) che stava muovendo i primi passi, Morrill continua a lavorare su GLASS, arricchendolo di nuove funzionalità, risolvendo tutta una serie di incompatibilità con le applicazioni tipiche del periodo e cercando un opportuno posizionamento in modo da trasformarlo in prodotto commerciale.
Nel 1983 arriva l’occasione: IBM intende realizzare un nuovo sistema in grado di sfruttare la modalità protetta di gestione della memoria delle nuove CPU 286 utilizzate per la nuova generazione di PC (AT), e consentire l’esecuzione multitasking delle applicazioni.
Nasce TopView.
Cute, la mascotte di TopView
Rilasciato ad agosto 1984, TopView assume subito un ruolo prettamente “politico” visto che Big Blue lo utilizza come deterrente per convincere Microsoft a realizzare un nuovo sistema completamente svincolato dal vecchio DOS (leggasi OS/2), punzecchiandola nel suo settore naturale, in quanto ipotetico concorrente di Windows.
TopView: probabilmente la UI di GLASS era molto simile
La risposta di Gates non si fa attendere e Microsoft acquista una sconosciuta società dell’Oakland (California) chiamata, appunto, Dynamical Systems, che produceva un clone particolarmente efficiente di TopView. La società era nata per opera di Nathan Myhrvold e Chuck Whitmer che avevano realizzato il tool Panorama, per l’esecuzione concorrente di processi su PC DOS Based, al fine di supportare i loro studi in un campo della fisica teorica chiamato “determistic chaos”.
Panorama si trasforma ben presto in un vero e proprio sistema operativo multitasking (sempre Dos Based) e viene rinominato in Mondrian poco prima la schedulazione del rilascio, previsto nel 1985. Mondrian era in grado di eseguire in modo efficiente fino a 16 processi concorrenti con l’utilizzo, per se stesso, di soli 64Kb di memoria. Un capolavoro se paragonato a TopView che mostrava i suoi limiti con soli 2 processi e richiedeva circa 400Kb di RAM.
Mondrian diventa così parte integrante del nascente Operating System/2 e parte del suo team di sviluppo entra in Microsoft. In particolare a Redmond arriva David Weise, che sarà l’Umo-Microsoft impiegato al tavolo con IBM e Lotus per lo sviluppo di un approccio standard per superare il limite dei 640Kb di indirizzamento contiguo per la memoria, imposto dall’architettura Intel pre-386, definendo lo standard LIM-EMS (Lotus-Intel-Microsoft Expanded Memory System).
Se siete interessati all’argomento potete leggere la lettera che Morrill scrisse a Don Estridge, team lead del progetto “PC IBM” sul sito storiainformatica.it.