È da qualche giorno che circola la notizia che il signor Jem Stansfield, laureato in ingegneria aeronautica, inventore ed esperto in effetti speciali, ha costruito con le proprie mani la prima bicicletta al mondo funzionante ad aria. Strabiliante.
Ma come funziona questo velocipede totalmente alimentato ad aria compressa?
L’idea è davvero semplice, si potrebbe definire quasi banale. Jem ha sistemato sotto al sellino delle bombole in fibra di carbonio (normalmente utilizzate dai pompieri) riempite ad aria, e le ha collegate a due “motori eolici rotanti” che agiscono direttamente sulla catena di trasmissione muovendo, ovviamente, la ruota posteriore del mezzo.
Come dichiarato dal costruttore, il primo grande vantaggio di utilizzare aria compressa al posto di batterie elettriche è che i serbatoi si possono ricaricare in pochi secondi. Inoltre l’impatto ambientale, a differenza degli accumulatori chimici, è praticamente nullo.
Le specifiche tecniche:
Velocità massima 29 km/h ed autonomia 12 km con un pieno.
Viste le prestazioni, questa bicicletta risulterebbe utile soprattutto per brevi e rapidi spostamenti; se messa in commercio, una versione ibrida, con pedali, sarebbe l’ideale.
Il costruttore preme soprattutto sul fattore ambientale. Questo mezzo è sicuramente ad impatto ambientale zero come dichiarato da Jem pero’, è facile contestare il fatto che per il rifornimente bisogna per forza utilizzare un compressore elettrico; elettricità che da qualche parte deve essere prodotta e, visto il trend mondiale, non sicuramente in maniera “verde”.