La storia dell’esplorazione spaziale da parte dell’uomo è una parte importante della storia dell’umanità in generale. Ed è solo ai suoi inizi. Proprio in questi mesi, si sta concludendo una delle tappe più significative della storia dell’esplorazione spaziale: le missioni dello Space Shuttle.
Quello che viene chiamato Shuttle, o STS (Space Trasportation System), è in realtà composto da tre moduli: i razzi che vengono utilizzati per il lancio, l’orbiter, ovvero la navetta a forma di aeroplano che tutti conosciamo e che viene utilizzata durante l’orbita, e un modulo per il rientro a Terra. L’STS è un progetto concepito durante gli anni sessanta, quando la conquista dello spazio sembrava alle porte, e ha raccolto l’interesse della NASA per gli ultimi 4 decenni. Le missioni che ha portato a termine sono diverse, a partire dalla semplice esplorazione spaziale, a missioni di trasporto di satelliti e vari moduli della Stazione Spaziale Internazionale. È anche servito come trasporto di persone, per portare astronauti sulla Stazione Spaziale o nell’orbita terrestre.
Cinque sono i vicoli orbitanti costruiti, che possono ospitare da cinque a (ufficialmente) sette persone: l’OV-102 Columbia, l’OV-099 Challenger, l’OV-103 Discovery, l’OV-104 Atlantis, e l’OV-105 Endeavour.
Il primo orbiter, in realtà, chiamato inizialmente Costitution e poi rinominato Enterprise a causa della diffusione della nota seria fantascientifica Star Trek, è stato usato escusivamente per voli di test. Il Columbia è il primo Shuttle completamente funzionante, ed è stato lanciato dal Kennedy Space Center il 12 Aprile 1981, 20 anni dopo il volo spaziale di Yuri Gagarin. Il Challenger, il Discovery e l’Atlantis hanno seguito a ruota negli anni successivi. Il 28 Gennaio 1986 il Challenger è esploso durante il lancio, uccidendo i sette astronauti a bordo. Questa tragedia ha scosso il mondo intero, ma non ha fermato il progetto Shuttle. L’Endeavour è stato costruito in sostituzione del Challenger, e le missioni dello Shuttle hanno continuato ininterrotte per 17 anni. Il primo Febbraio 2003, il Columbia si ruppe durante il rientro a Terra, di nuovo uccidendo l’intero equipaggio di astronauti.
Gl altri quattro moduli hanno continuato a portare a termine varie missioni, di tipo scientifico, tecnologico e in generale di servizio per l’uomo durante l’esplorazione dello spazio attorno al pianeta Terra. Tra i vari successi di queste missioni, ricordiamo la collaborazione per la costruzione e il trasporto di moduli ed esseri umani alla Stazione Spaziale Internazionale, il trasporto di satelliti ad alte orbite, come il Chandra X-Ray Observatory, che ha contribuito incredibilmente allo studio astronomico dell’Universo, e il servizio di “shuttle” verso l’Hubble Space Telescope.
Dopo 30 anni di servizio sta arrivando il momento della pensione. Nel suo progetto Vision for Space Exploration, George W. Bush ha previsto un pensionamento forzato entro il 2010 per l’intero progetto Shuttle, in coincidenza con il completamento dell’ISS e in visione della sua sostituzione con il Progetto Constellation. Con la presidenza Obama si è optato per un ritiro più graduale degli shuttle, e uno sviluppo meno rapido del progetto sostitutivo, con un maggiore coinvolgimento del settore privato.
Da pochi giorni è stato lanciato il Discovery, con la missione STS-133, che ha preso l’orbita il 24 Febbraio 2011. Con questa missione, il Discovery, l’orbiter più vecchio attualmente attivo, è il primo degli shuttle a chiudere la propria storia. Questo è stato infatti l’ultimo volo per il Discovery e il penultimo (o forse terz’ultimo) dell’intero programma. Per il 19 Aprile è previsto il prossimo lancio, l’STS-134, con l’Endeavour. È per me un volo particolarmente importante, perché porterà a bordo della Stazione Spaziale Internazionale lo strumento AMS-02, su cui lavoro. Questo ultimo volo ufficiale, potrebbe poi essere seguito dall’ultimo volo dell’Atlantis, a Giugno di quest’anno. L’Atlantis è in ogni caso in preparato al volo nel caso serva una missione di recupero per l’STS-134 (speriamo di no!), ma il suo lancio non è ancora stato confermato.
L’esplorazione spaziale è certamente un campo della scienza e della tecnologia molto controverso. Se da un lato ha un forte impatto mediatico e psicologico sulla popolazione, implica costi enormi per un tornaconto spesso non diretto e sotto le aspettative. Molte sono state le critiche nei confronti delle missioni dello Space Shuttle e sugli investimenti di massa della NASA, spesso guidati più da applicazioni di tipo militare e dall’impatto sull’elettorato. Credo però che non possiamo sottovalutare l’importanza di questo campo della ricerca. Sebbene i risultati siano ancora non sempre all’altezza del costo che si è pagato, sono convinta che prima o poi ne raccoglieremo i frutti. La ricerca spaziale rappresenta, secondo me, un’avamposto nella tecnologia dell’uomo e, se interpretata, sviluppata e utilizzata nel modo corretto, porta a un continuo miglioramento della nostra vita. Basti pensare alle sue attuali applicazioni, come il GPS, la televisione e le comunicazioni satellitari, gli avanzamenti in metereologia.