Si è svolto il 23 aprile a Milano la conferenza MIX, organizzata da Microsoft per raccontare all’Italia qual è la posizione del colosso di Redmond nei confronti delle moderne evoluzioni del web.
A raccontarlo c’era Steve Ballmer in persona, direttamente dall’edizione “originale” del MIX di Las Vegas. Steve ha confermato quanto già noto, cioè che Microsoft è impegnata nel cogliere positivamente il cambiamento che viene dal web.
Di cose belle ne sono state dette e mostrate tante, oggi voglio parlare della tecnologia Live Mesh in cui Microsoft dice di credere molto. Partendo dal presupposto che già oggi l’utente comune è sempre più spesso circondato da vari oggetti tecnologici, quali computer, palmari, console, server, ecc. occorre capire come fare interagire tra loro questi strumenti.
Per godere di un’esperienza di fruizione dei contenuti trasparente, occorre che siano questi a seguire l’utente e non viceversa. Non dobbiamo essere noi a copiare i file da un dispositivo all’altro o usare un drive USB per portarci in giro i nostri dati.
Live Mesh indirizza esattamente questo tipo di esigenza che Microsoft ritiene sarà la chiave per una diffusione di massa dell’uso pervasivo di più device tecnologici. Live Mesh è una piattaforma compatibile con tutti i dispositivi basati su OS Microsoft, che consente di condividere impostazioni, file, risorse e contenuti tra vari dispositivi.
Di tentativi in questa direzione ne erano già stati fatti tanti, basti pensare a SyncToy o al più recente FolderShare, ma mai ci si era spinti così avanti ottenendo un sistema di condivisione così integrato.
L’obiettivo di Microsoft, oltre a quello di rendere la vita più facile all’utente, è quella di “monopolizzare” tutta la catena tecnologica che circonda l’utente, invogliandolo a comprare solo device compatibili con Live Mesh (cioè quelli Windows Based o approvati da Microsoft) così da poter usufruire di queste possibilità.
Microsoft Live Mesh è attualmente disponibile in beta pubblica con funzionalità limitate, ma comunque sufficienti a far comprendere il senso e l’obiettivo del servizio.