In attesa che l’11 febbraio si chiariscano i termini della ristrutturazione aziendale voluta dal nuovo CEO del colosso finlandese, Stephen Elop, molti stanno dedicando spazio a speculazioni e riflessioni varie. Quella che va per la maggiore è la partnership/merger con Microsoft, che secondo molti potrebbe generare una rapporto win-win, limitatamente al lato prodotti.
Altri parlano dell’adozione di Android, il che dubito valorizzerebbe meno Nokia, e che sembra cozzare con la provenienza di Elop (ex MS).
Sempre e solo riferendomi ai prodotti, mi è venuto in mente un parallelo fra la Nokia del 2011 e la Apple del 1996. Il parallelo si basa su due cardini:
- come Apple a metà anni ’90, Nokia ha una linea di prodotti inutilmente complessa e stratificata, adatta più a prodotti di larghissimo consumo come erano e in parte sono i cellulari e feature phone, che al segmento smartphone hi-end su cui dal 2007 in poi si gioca il grosso dei margini;
- come Apple a metà anni ’90, Nokia ha una crisi d’identità circa il suo OS: Symbian non sembra affatto l’OS adatto a seguire la naturale propensione del colosso finlandese verso il mercato Smartphone; Meego, l’OS deputato a succedergli, è interessante ma ancora immaturo: potrebbe essere il suo Copland: un progetto di OS che si proponeva di portare Mac OS (allora System 7) al livello della concorrenza col supporto alla protezione della memoria e il pre-emptive multitasking, poi messo da parte in favore di un approccio evolutivo.
Il che ci conduce ad una conclusione sulla quale credo in molti possiamo convenire: che sia una partnership strategica con Microsoft o una radicale ristrutturazione delle priorità dell’azienda che porti inopinatamente il focus dei prodotti di fascia alta al 100% su Meego, c’è da augurarsi che Elop mostri una visione chiara del futuro e delle strategie, e dia prova concreta di una rinnovata capacità di esecuzione.