Anche se non siete musicisti Gibson è un nome che dovreste aver sentito almeno una volta nella vita; è una storica casa di produzione americana di chitarre, classe 1902 e provenienza Tennessee, che messo i suoi strumenti tra le mani di molti nomi famosi della storia della musica: Jimmy Page, B.B. King, Slash, Bob Marley, Paul McCartney, Keith Richards, solo per citarne alcuni.
Negli anni della tecnologia forsennata anche loro si lasciano andare a qualche eresia e sfornano una chitarra in grado di accordarsi da sé.
La Gibson Robot aggiunge un controllo al corpo della chitarra, un potenziometro a scatto che ha anche funzione di tasto, in grado di governare una centralina elettronica collegata a dei motorini elettrici nella paletta. A seconda dell’accordatura richiesta, le meccaniche ruotano e tendono in modo ottimale le corde. Rispetto a un normale accordatore i vantaggi sono tre:
- si evita la “fatica” e la noia di accordare la chitarra. Fa tutto da sola.
- si ha un preset di 7 accordature, sei delle quali possono essere variate e memorizzate.
- non c’è bisogno di accordare una corda per volta, con una sola pennata ci si leva il pensiero
Tra i musicisti che hanno già abbracciato la “filosofia del robot” spiccano nomi di rilievo come Billy Corgan (Smashing Pumpkins), Steve Lukather (Toto) e Rudolf Shenker (Scorpions). Considerando il valore del cambio euro-dollaro, questa volta favorevole, potrebbe anche essere una buona idea investirci sopra: la robot Les Paul costa 2800 dollari, la robot SG 2300 (al cambio odierno rispettivamente circa 1750 e 1440 euro).
La considerazione che mi è venuta però è un’altra: questo secondo voi è un caso di tecnologia che aiuta o impigrisce? Siamo d’accordo che accordare una chitarra non sarà questa operazione noiosa che descrivo (magari perché invece accordare una batteria è parecchio più lungo e noioso, ne so qualcosa…), ma è pur sempre un’operazione che in passato ha portato a delle creatività nuove (nuove accordature, oppure suonare con una corda ribassata).
Intanto gustatevi il video, che è veramente impressionante!