Chi pensa che stare al passo di email e IM sia difficile, dovrebbe provare Twhirl , il popolare client Twitter che tiene l’utente aggiornato sui “cinguettii” dei propri amici.
Lo scopo del software è nobile, ed è tenere sotto controllo lo stream di informazioni proveniente da Twitter ed ora anche da FriendFeed, popolare servizio online che aggrega in un’unica pagina tutte le attività dei vostri amici.
Purtroppo Twhirl, per risolvere il problema e non dover visitare ogni minuto la homepage di Twitter, ne crea un altro: l’information overload. Se avete più di 20-30 amici attivi su Twitter, il client Twhirl vi proporrà in continuazione messaggi e alert vari.
A questo punto viene da pensare che il Web 3.0 dovrà inevitabilmente riguardare la riduzione del rumore. Oggi quel che manca in quasi tutti i servizi sociali online è la classificazione dell’amicizia. Su Twitter gli altri utenti si dividono tra quelli che sono tuoi amici e quelli che non lo sono, non esiste una via di mezzo e lo stesso vale per molti altri siti.
Su Facebook è la stessa cosa, tanto è vero che per risolvere il problema di profili con centinaia di amici è stata inventata l’applicazione “SuperFriends” nella quale aggregare gli amici “di prima classe”.
È evidente che così non è possibile andare avanti, col crescere dei siti sociali online cresce a dismisura anche il rumore e ciò vizia l’esperienza online, dato che spesso è più il tempo che si passa a filtrare l’informazione di quello che si passa a fruire del servizio.
Un primo passo per tamponare il problema potrebbe essere quello di distinguere in vari livelli di vicinanza gli amici, in modo da ricevere update continui solo da quelli che noi consideriamo veri amici. È però evidente che servirà un approccio più strutturato al problema e in questo il Web 3.0 potrà essere sicuramente di aiuto.