C’è una cosa di cui sono pressoché certo: i programmatori adorano la competizione. Che si tratti solo di dimostrare di essere più bravi, più creativi o più veloci, di essere in grado di scrivere la stessa cosa con meno righe di codice o di vincere un premio in denaro come nel caso dell’Android Challenge non importa: la competizione è il motore del miglioramento della programmazione.
Enkin è il progetto che due ragazzi tedeschi, Max Braun e Rafael Spring, stanno portando avanti per la competizione di Google, e a giudicare dal video dimostrativo direi che le speranze per i due sono buone.
Combinando GPS, Google Maps, Android e Wi-Fi il sistema è in grado di sovrapporre uno strato “virtuale” alla realtà circostante ripresa tramite la telecamera del cellulare: in pratica puntando il telefonino verso un palazzo o un monumento, si sovrapporrà un’etichetta informativa con il nome del palazzo o del monumento, in modo dinamico, la loro distanza e in futuro altre informazioni utili.
Esattamente come nell’attuale versione di Google Maps, poi, è possibile effettuare ricerche di prossimità (nel video si cerca “Apple” per trovare un vicino Apple Store), ma il tutto viene effettuato sulla versione “live” della mappa. I due ragazzi nel video sono a Tokio, dove effettivamente studiano robotica (questo spiega anche le scritte in giapponese nel video).
Le applicazioni di questo sistema sono veramente interessanti e spaziano dal semplice divertimento ad una nuova concezione del GPS fino alle possibili implicazioni turistiche. Esattamente chi avrebbe più bisogno di una guida turistica di Tokio – ad esempio – possedendo un sistema simile nel telefonino? Qualcuno potrebbe per favore mostrare questo video ad un politico nostrano e fargli notare che senza un Wi-Fi esteso e diffuso capillarmente metà del fascino di Enkin sparisce?