Che in rete sia in corso una “conversazione persistente” l’hanno iniziato a capire anche le aziende, che hanno sperimentato sulla propria pelle il bello e il brutto dell’evoluzione dei propri consumatori.
Questi ultimi oggi parlano e discutono tra loro, con strumenti potenti che danno loro grande visibilità e risonanza. Basti citare il caso WalMart e quello HSBC per rendersi conto che quando la blogosfera vuole, riesce a provocare danni sensibili (e quantificabili) alle aziende.
In questa direzione nasce Collective Intellect , uno strumento rivolto a responsabili marketing che monitora in tempo reale la blogosfera, sondando gli argomenti più caldi del momento e tracciando l’andamento del brand nel passaparola tra gli utenti.
In questo modo, da un semplice pannello di controllo, il responsabile marketing può tenere sotto controllo il “buzz” della rete su un determinato prodotto/servizio dell’azienda, e prendere immediati provvedimenti nel caso rilevi una conversazione “negativa” su un dato argomento.
Un altro utilizzo è quello di monitorare l’opinione della blogosfera riguardo un personaggio importante, che può ora per ora controllare ciò che viene detto sul suo conto e procedere ad immediate precisazione appena si accorge che si stano diffondendo voci nocive sul suo conto.
A questi aspetti legati al marketing, se ne aggiungono altri di matrice finanziaria, rivelando Collective Intellect un prezioso strumento per capire quali rumors facciano da sfondo a movimenti di borsa, fare ricerche approfondite su una società e i suoi dipendenti e così via.
Collective Intellect è insomma un utile strumento per compiere ricerche qualificate nella rete e per monitorarne gli umori in tempo reale. Inutile dire che per funzionare correttamente l’algoritmo alla base del sistema deve essere più che valido ma, almeno finora, i riscontri sembrano positivi. Il servizio è, purtroppo, a pagamento, ma chissà che Google non entri anche in questo mercato con un prodotto free, come ha fatto tempo fa con Analytics.