La Rai ha annunciato che in alcune zone d’Italia [Roma, Torino, Milano, Valle d’Aosta e Sardegna] sarà possibile seguire i prossimi campionati europei di calcio anche in alta definizione, grazie al digitale terrestre. Non sarebbe corretto dire che questa possibilità è offerta in maniera del tutto gratuita, ma in un certo senso è così, se si considera che l’unica altra possibilità di godere dell’alta definizione è grazie al satellite, che comporta la sottoscrizione di un abbonamento.
Perché allora non ce la sentiamo di abusare del termine gratis per il digitale terrestre Rai?
Semplicemente perché a quanto pare, la maggior parte dei decoder finora immessi sul mercato, immessi nel senso più letterale del termine, visto che sono stati spinti grazie a finanziamenti statali, quindi in parte pagati coi soldi dei contribuenti, non sono abilitati a ricevere il segnale in alta definizione [HD].
Se uno Stato utilizza i propri fondi derivanti dalle tasse per promuovere una tecnologia, convinto che questo sia nell’interesse dell’intero Paese, mi pare quantomeno scontato che si assicuri almeno per un certo periodo iniziale di tempo di poter trarre dei benefici da offrire a tutti i cittadini, sotto forma di servizi a disposizione di tutti. Chi sta lucrando invece, oggi, grazie al digitale terrestre? Principalmente una società il cui proprietario è l’allora Presidente del Consiglio – e forse anche futuro visto che sono in corso le elezioni – o comunque membri del suo nucleo familiare.
Ora l’Adiconsum, associazione dei consumatori, denuncia la Rai per il mancato rispetto del contratto di servizio, in parte a ragione, visto che, come la stessa associazione evidenzia:
La RAI inoltre, con atteggiamento discriminatorio, esclude invece il satellite, tecnologia che da tempo usa l’alta definizione e permette l’acquisto di decoder appropriati.
Però siamo di nuovo al punto di partenza, si attacca la Rai che alla peggio paga per tutti, invece di valutare un piano di sviluppo tecnologico che si basi sull’effettivo apporto di innovazione, ed utilità per l’utente. Si insegue la tecnologia senza l’opportuna programmazione, accecati dal miraggio di nuovi business, e intanto Pantalone paga.
[photo credit: CraigPJ]