Dall’Associazione per il Software Libero una bella iniziativa pre-elettorale che forse meriterebbe più successo di quello che sta riscuotendo.
Con lo slogan “vota per il software libero” viene promossa una duplice iniziativa, che da una parte chiede ai candidati alle prossime elezioni di sottoscrivere un’impegno (i dettagli nel seguito) nel promuovere il software libero e i formati aperti nella pubblica amministrazione e nelle scuole, dall’altra raccoglie i consensi degli elettori, che si impegnano a loro volta a sostenere le liste in cui sono presenti candidati che hanno sottoscritto l’iniziativa.
Abbastanza scarsa l’adesione, sia da parte i candidati, sia da parte degli elettori, sintomo a mio avviso, non di una scarsa simpatia per il free software, quanto piuttosto di una scarsa coscienza e sensibilità al problema.
Purtroppo uno dei grandi difetti del nostro panorama politico è la lungimiranza, il che lascia spesso temi importanti per la vita e l’economia del nostro Paese in balia di interessi economici o quantomeno dalle evoluzioni del mercato. Un mercato in cui vige soltanto la regola della competizione e che dunque non volge necessariamente verso gli esiti migliori, senza la guida di una classe dirigente capace.
C’è poi da dire che grazie all’attuale legge elettorale, realizzata dal leghista Calderoli prima delle precedenti elezioni, definita da lui stesso una porcata, e incomprensibilmente (stando alle promesse) lasciata immutata dal centro-sinistra, non siamo più liberi di scegliere il candidato che vogliamo ci rappresenti, ma solo la lista in cui esso è presente. Questo vanifica in parte gli intenti dell’iniziativa, ma rimane pur sempre un modo per dettagliare la mappa politica e poter scegliere più coscientemente e per dare una dimensione e un peso ai sostenitori del software libero.
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