L’ultima volta in cui questa congiuntura si è verificata, Netscape era il campione e IE lo sfidante: erano i ruggenti anni ’90, le ragazze impazzivano per i Take That e al posto di tanti collettori di dati personali travestiti da social c’erano comunità virtuali stile Pegacity.
Nel 2010, mentre un 10% circa dell’utenza mondiale usa ancora IE6 (dati Statcounter), la quota di mercato complessiva di Internet Explorer è scesa sotto il 50%.
Nonostante questo trend, pare che Internet Explorer 9 Beta stia guadagnando una buona reputazione e un buon tasso di adozione.
Il successo di IE9 tuttavia non basta: le “maggioranze bulgare” dei primi anni 2000 sono acqua passata per il browser di Microsoft, che in un mercato dalla rinnovata concorrenzialità (anche grazie all’attivismo della Commissione Europea) dovrà, come tutti, guadagnare la propria reputazione a suon di feature e prestazioni.
Continuo tuttavia a credere che la concorrenza possa solo giovare a Microsoft: pur con qualche eccezione, i suoi recenti lanci di prodotto mi fanno essere ottimista circa una ritrovata capacità di reagire alle sfide del mercato.