Le acque si erano calmate e Microsoft, dopo il tonfo in borsa dovuto al fallimento delle trattative, si era data allo shopping altrove. Nel frattempo però Yahoo, che inizialmente sembrava contesa da diverse compagnie, non è riuscita a concludere accordi con nessuna di queste e ora si ritrova sola, cercando di far quadrare i conti con cessioni e riorganizzazioni interne.
Quindi Microsoft ci riprova, presentando una nuova offerta pubblica di acquisto, pari a 34 dollari per azione, contro i 31 della prima offerta, smentendo peraltro le voci di un tentativo di scalata ostile [non è che semplicemente non gli è riuscito? ndr] aiutato dagli azionisti Yahoo, adirati dall’esito della prima trattativa tra le due società.
Silicon Valley Insider, dal quale apprendiamo la notizia, ostenta da mesi sicurezza riguardo la buona riuscita dell’acquisizione per Microsoft, forte anche degli interventi di navigati analisti finanziari. Previsione questa che pochi sostennero fin dall’inizio ma che ora si va facendo concreta.
Adesso che il panorama è meno confuso e molti degli attori in gioco si sono tirati indietro (o in alcuni casi si è capito che non si sarebbero mai fatti avanti), Yahoo, con i suoi problemi di bilancio e la paura che serpeggia tra i suoi azionisti, è stata messa al muro.
Quando Microsoft fece la prima offerta, la dirigenza di Yahoo chiese almeno $40 per azione per concludere l’affare; oggi una richiesta simile sarebbe un palese tentativo di ostruzionismo nei confronti di un’acquisizione che ormai è ben vista anche da una grossa fetta degli stessi azionisti Yahoo.
Gli uomini alla guida della società invece non hanno mai visto di buon occhio l’acquisizione e stanno usando ogni mezzo possibile per prendere tempo, mentre cercano nuovi accordi.
via | searchengineland.com